Solo 31 dei 42 sindaci della Locride erano presenti in platea, sabato scorso, a Locri per prendere parte all’atteso incontro con il governatore della Calabria Mario Oliverio. Non soltanto fasce tricolori all’Auditorium Pastorale Diocesano, ma anche il vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva, i 15 Lpu-Lsu del comune di Locri che non sono stati contrattualizzati per l’anno in corso dall’amministrazione Calabrese, autorità  militari, assessori e consiglieri e, infine, anche tanta gente comune. In sala l’interesse è sembrato unico: la Locride si è schiarita la voce e ha chiesto forte un intervento deciso e netto in vari settori, a partire da quello del lavoro, punto toccato dal vescovo Oliva. Il presule dopo aver portato i saluti di tutta la comunità diocesana al presidente della Regione, ha, infatti, sottolineato il profondo bisogno della Locride di formazione e lavoro insieme a interventi che non possono essere ulteriormente rinviati. “Sappiamo che la povertà culturale è il terreno più adatto allo sviluppo dell’illegalità”, ha detto Oliva che a conclusione ha rivolto i propri auguri al presidente Oliverio affinchè non gli manchi la collaborazione di politici ispirati. 7669newsIl turismo, settore che più di tutti dovrebbe fungere da traino della nostra Regione è stato, invece, al centro dell’intervento del sindaco di Gerace Giuseppe Varacalli, il quale ha lamentato una lancinante carenza di servizi. Varacalli si è detto, infine, disposto ad operare e collaborare al fine di sviluppare una concreta opportunità per il territorio Locrideo anche in campo sanitario. E di sanità ha parlato soprattutto Mario Oliverio. Il presidente, infatti, dopo aver ascoltato in religioso silenzio tutti gli interventi che si sono succeduti ha preso la parola per sottolineare come quello di sabato scorso non sarà un caso isolato ma l’inizio di un percorso.
ALESSANDRA BEVILACQUA