SIDERNO – In attesa del ballottaggio di domenica 17 ed lunedi 18 ottobre, maria Teresa Fragomeni e Domenico Barranca, i due contendenti alla carica di sindaco, affilano le armi e cercano di sfruttare ogni possibilità per incrementare il numero dei voti a proprio favore. Le varie iniziative che Barranca e Fragomeni prenderanno sino alla vigilia del nuovo voto saranno soprattutto finalizzate a “recuperare” per quanto sarà possibile i voti che al primo turno sono andati ad Antonio Cutugno, Antonio Sgambelluri e, soprattutto, a Stefano Archinà che con la lista ” Siderno 2030″, che ha annoverato al suo interno anche il primo degli eletti in senso assoluto ( Massimo Diano con 524 voti )è stata la vera rivelazione dei risultati del 3 e 4 ottobre . Sono stati infatti 2032 i cittadini che hanno dato la loro preferenza ad Archinà che , peraltro, alla vigilia della presentazione delle liste è rimasto orfano di un folto gruppo di suoi ex compagni con i quali aveva dato vita al movimento “InpiediperSiderno” poi sgretolatosi per incomprensioni interne che hanno portato alla nascita, appunto, di “Siderno 2030”.
Nella conferenza stampa tenutasi nella sede del movimento “Siderno 2030” Stefano Archinà ha annunciato ufficialmente che gli elettori saranno liberi, in sede di voto, e quindi potranno scegliere chi vorranno tra i due candidati a sindaco.
«Riteniamo doveroso un ringraziamento a Barranca – ha detto Archinà in conferenza stampa – per le proposte di apparentamento ufficiale con il nostro movimento, che abbiamo rifiutato, perché vorremmo che la politica si riappropri del suo ruolo. La nostra è una lista trasversale, che nasce dal fallimento dei partiti dalla mancanza di discussione in questo paese. Per questo non daremo indicazioni sul candidato da appoggiare domenica e lunedì».
Archinà ha quindi tracciato un’analisi dettagliata del voto di domenica scorsa. «Il candidato a sindaco Barranca ha riportato il 25% dei voti, mentre il centrodestra alle regionali ha conseguito il 67% dei consensi. La candidata a sindaco del Pd ha invece riportato il 43% dei voti a fronte di un misero 19% della candidata dello stesso partito a livello regionale – ha osservato l’ex arbitro – Questo si spiega con gli atteggiamenti di autorevoli candidati del centrodestra alle regionali che per le comunali hanno dato precise indicazioni di voto a sinistra. Questa realtà ci preoccupa perché a perdere è la politica. Noi siamo altro – ha concluso Archinà – e il nostro progetto andrà avanti»