Aristide Bava
SIDERNO – Pasqua senza “svelata” e pasquetta con strade e luoghi d’incontro deserti. Un film già visto lo scorso anno ma quest’anno ancora più pesante. Uno scenario incredibilmente asettico. Senza le visite pasquali ai parenti , senza il fuori porta, senza le grandi abbuffate e, soprattutto senza il via vai mare-monti e viceversa che da sempre caratterizza soprattutto il lunedi dell’ Angelo, per i cittadini della fascia ionica e quelli della fascia tirrenica. Quest’anno neanche il bel tempo dello scorso anno ha accompagnato la Pasquetta ed è stato impossibile “viverla” come lo scorso anno con diversivi, forti di tavole apparecchiate sul terrazzo o nei giardini di casa per consumare anche il tradizionale dolce pasquale con l’orgoglio di averlo confezionato tra le mura amiche, oppure il pane di casa con l’ immancabile soppressata, accompagnata da un buon bicchiere di vino. Unica nota positiva la speranza che questo sia l’ultimo anno a vivere una Pasqua così, auspicando che il vaccino serva a scacciare l’ ormai non più misterioso nemico che da due anni ha condizionato la vita di tutti. Niente festa, dunque, nella piena osservanza delle restrizioni per vivere un surreale lunedi dell’ Angelo che si è portato via anche questo secondo periodo di festività pasquali vissuto senza i tradizionali riti religiosi , senza le processioni, e senza la presenza dei parenti piu’ cari.
Adesso che anche la Pasqua è passata, l’interrogativo che rimane è sino a quando saremo costretti a vivere con l’incubo di un virus che ancora fa paura. La speranza, come si diceva è la vaccinazione e non è un caso se anche durante la giornata di Pasqua e in quella di ieri, lunedi dell’ Angelo, l’unica zona della città che è sembrata “viva” era quella adiacente all’ingresso del centro vaccinale nel retro dell’ex ospedale di Siderno. Anche in queste due giornate festive il personale sanitario diretto dal dott. Pasquale Mesiti, e il gruppo di volontari che provvedono ad aiutare il personale medico nelle incombenze che precedono e seguono la vaccinazione erano al loro posto per accogliere le persone che dovevano fare la seconda dose del vaccino e quelle che, sulla base della necessaria prenotazione hanno iniziato a fare la prima dose. Alcune centinaia di persone per ogni giornata molte delle quali anziani accompagnati da propri familiari che sin dalle prime ore del mattino sono arrivate a Siderno anche da altri Comuni . Un rituale che si sta ripetendo ogni giorno e che serve a dare la necessaria speranza di poter fronteggiare il virus che ci costringe alle spietate ristrettezze che il mondo sta vivendo. Adesso la situazione sembra normalizzata e non ci sono più gli assembramenti del recente passato o il desolante “deserto” dei giorni in cui non ha funzionato a dovere la piattaforma telematica ma resta tuttavia la necessità che la vaccinazione venga incentivata. Ci sono state giornate in cui si sono superate le quattrocento vaccinazioni e resta la necessità che questo numero venga incrementato se realmente si vuole uscire al pià presto dall’incubo che la gente sta vivendo. Si continua a parlare di aperture di nuovi centri vaccinali e riteniamo che questa sia la strada giusta per garantire a tutti i Comuni della Locride le auspicate vaccinazioni per i cittadini vogliono mettersi al riparo dal virus al più presto possibile.
nelle foto
Il Centro vaccini con i cittadini in attesa del loro turno
Il Corso della Repubblica desolatamente deserto