Comunicato del comitato “Casa della Salute – Si”

Giorno 7 dicembre, ci siamo incontrati, davanti all’ex-ospedale,  con il Viceprefetto, dottoressa Stefania Caracciolo, Commissaria del Comune di Siderno, che ha voluto così dimostrare la sua vicinanza alla lotta che stiamo conducendo.

Questo atto rafforza di più la nostra convinzione della giustezza dell’iniziativa che stiamo conducendo da tre settimane, in merito all’esigenza fondamentale e improcrastinabile dell’apertura della Casa della Salute di Siderno, che può diventare un anello, con l’Ospedale di Locri, per la ricostruzione sul territorio di una sanità che sconta ritardi, inefficienze, malfunzionamenti, precarietà.

Vogliamo unire tutte le forze politiche e sociali di Siderno, ma vogliamo coinvolgere quelli dei paesi della Locride, che sono nella nostra situazione perchè il diritto alla salute è un diritto di tutti, indipendentemente dalle proprie convinzioni politiche.

A questo proposito vogliamo costruire un comitato formato da un nucleo di cittadini e di rappresentanti dei partiti  e della società  civile perché la città sia compatta e unita.

Ci stiamo anche collegando con altre realtà sul territorio calabrese: Cariati, Praia a Mare e altri perchè tutti siamo, da anni, nella stessa situazione.

La Calabria è una regione di migrazione sanitaria, risorse che vanno via, posti di lavoro che si perdono, economia che si impoverisce.

Soprattuto va tenuto conto un aspetto, le fasce più deboli di questo società stanno pagando il prezzo più alto, non muoiono di pandemia, muoiono di altre patologie perchè non riescono ad accedere ai servizi diagnostici minimi,.

Chi ha le possibilità o le risorse  economiche si rivolge al privato, chi non c’è le ha, resta ai margini e rischia di trascurare patologie facilmente curabili e poi ritrovarsi in una condizione di non poter affrontare e risolvere i problemi della salute.

Prossimamente, vogliamo promuovere la richiesta di una convocazione per chiedere al Prefetto di Reggio Calabria,  all’Asp di RC, al commissario ad acta  della Sanità, prefetto Guido Longo, invitando anche Gino Strada per aprire un tavolo di confronto e capire:

 

  • dove sono andati a finire i 9,760 milioni destinati alla Casa della Salute, perchè non è ancora chiaro dove sono allocati
  • che fine ha fatto l’iter per l’apertura della stessa, dove si è arenato e i motivi di questi ritardi
  • discutere su quali altri servizi potrebbe consentire una struttura di questa natura, molto grande e in ottime condizioni, perchè riteniamo che utilizzata solo come Casa della Salute sarebbe sottodimensionata e in territorio che ha bisogno di servizi non si può sprecare questa opportunità.

Per noi il  bene pubblico viene  prima di tutto, puntiamo a una Sanità Pubblica calabrese collegata  sul territorio nazionale.

E’ fondamentale  che la Calabria cambi registro.

Dobbiamo uscire dal commissariamento  prima possibile.

Occorre affrontare la situazione attuale in modo diverso, separando la ristrutturazione del debito, dalla soluzione della drammatica situazione sanitaria che va avanti da moltissimi anni.

Pe quanto riguarda i debiti, si faccia una commissione tecnica, vadano a vedere i debiti  verificati che debbono essere pagati  e si mandino gli altri alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica e si accertino le responsabilità.

Ma subito occorre ricostruire un servizio sanitario generale, di medicina del territorio di cui si ha la necessità, andando a controllare la situazione di ogni ospedale e struttura sanitaria pubblica, analizzando quello che manca in termini di reparti, laboratori, personale.

Noi, nel frattempo continueremo con le nostre iniziative domenicali, sit-in al mattino, dalle ore 10,30 e flash-mob con auto alle 18, a cui invitiamo tutti, cittadini in primo luogo, gli amministratori, le associazioni.

 

Sasà Albanese

Francesco Martino