ERA LA SERA DEL 9 NOVEMBRE 1991 – ESATTAMENTE 30 ANNI FA – QUANDO NELLA PARROCCHIA SANTA MARIA DI PORTOSALVO IN SIDERNO, L’ALLORA VESCOVO DI LOCRI-GERACE, MONSIGNOR ANTONIO CILIBERTI MI ORDINAVA PRESBITERO PER LA COMUNITA’ DELLE BEATITUDINI. UNA SERATA INDIMENTICABILE CHE HA CAMBIATO PER SEMPRE LA MIA VITA!
DA QUEL MOMENTO IN POI NON MI SONO PIU’ APPARTENUTO E – DIVENUTO ALTER CHRISTUS ATTRAVERSO IL SACRAMENTO DELL’ORDINE – NON MI HA MAI ABBAONDONATO LA CONSAPEVOLEZZA CHE QUESTA VITA CHE VIVO NEL CORPO LA VIVO PER SERVIRE GESU’ IL CRISTO, IL FIGLIO DI DIO CHE MI HA AMATO DONANDO TUTTO SE STESSO PER ME, PER AMOR MIO E LA SUA CHIESA.
TRENT’ANNI E’ UN LUNGO PERCORSO E RIVEDO VOLTI E PERSONE – ALCUNI DEI QUALI SONO IN CIELO, COMPRESO MIO PADRE, MIA SORELLA E DUE MIEI FRATELLI – E INSIEME AI VOLTI EMERGONO MOMENTI DI INTENSA GIOIA APOSTOLICA VISSUTI NEI PRIMI 15 ANNI COME MISSIONARIO IN AFRICA E IN OCEANIA. PENSO, SOPRATTUTTO AI TANTI GIOVANI FORMATI AL SACERDOZIO E CHE OGGI SONO PRESBITERI DELLA SANTA CHIESA E TRA I QUALI GESU’ SI E’ SCELTO ANCHE UN VESCOVO.
VEDO I VOLTI DEI TANTI AMMALATI, BAMBINI SOPRATTUTTO, CHE NELL’OSPEDALE DI KABINDA ABBIAMO RESTITUITO ALLA VITA CON I MIEI CONFRATELLI. APRO LA MIA BIBBIA E VEDO IL FIORE REGALATOMI DA UN BAMBINO STRAPPATO AD UNA MORTE CERTA E CHE UN MATTINO MI DIEDE – COGLIENDOLO NEI DINTORNI DELL’ OSPEDALE – DICENDOMI: “SONO UN BAMBINO POVERO E NON HO NULLA MA TI DONO QUESTO FIORE PER DIRVI GRAZIE PER AVERMI SALVATO DALLA MORTE”! E’ QUEL FIORE IL RICORDO PIU’ BELLO E PIU’ PREZIOSO DI QUESTI 30 ANNI DI SACERDOZIO.
MA EMERGONO ANCHE LE INDELEBILI E ORRENDE SCENE DELLE TRAGEDIE UMANE DI GUERRE E MASSACRI CHE TRE CONFLITTI BELLICI CHE HO VISSUTO IN AFRICA HANNO LASCIATO NEL MIO CUORE: UN ABISSO DI DOLORE E DI LACRIME CHE MI HANNO DATO LA CONSAPEVOLEZZA CHE SE L’UOMO E’ GRANDE QUANDO SI LASCIA GUIDARE DALL’AMORE DI DIO, PUO’ ESSERE ALTRETTANTO BESTIALE E CRUDELE QUANDO SI ABBANDONA ALLA FORZA CIECA, BRUTA E DIABOLICA DELL’ODIO RAZZIALE E DEL DISPREZZO DELLA DIGNITA’ UMANA.
MA VEDO ANCHE CON PIU’ VIVA ACUTEZZA LA MIA STESSA FRAGILITA’, LA MIA POVERTA’ UMANA, I MIEI LIMITI, I MIEI ERRORI E I MIEI PECCATI….PERCHE’ CRISTO SCEGLIENDOMI COME SUO PRESBITERO HA VOLUTO SCEGLIERE UN PECCATORE COME ME E NON UN SANTO. E PER TUTTO QUESTO CHIEDO AL SIGNORE MISERICORDIA E PERDONO.
CHIEDO PERDONO AL SIGNORE PER LE TANTE GRAZIE SPRECATE, PER I TANTI TALENTI NON FATTI FRUTTIFICARE, PER I TANTI CARISMI CHE PER RISPETTO UMANO NON HO MESSO AL SERVIZIO DEL POPOLO SANTO DI DIO.
MA NON POSSO CHE DIRTI GRAZIE, SIGNORE GESU’!
GRAZIE PERCHE’ TI CONTINUI A FIDARE DI QUESTO MISERO UOMO PECCATORE CHE HAI SCELTO TRA GLI UOMINI PER ESSERE UN’UMANITA’ IN AGGIUNTA ALLA TUA PER MANIFESTARE IL TUO IMMENSO AMORE SALVIFICO PER OGNI FRATELLO E SORELLA IN UMANITA’ E PER LA TUA FEDELTA’ ALLA CHIAMATA CHE MI RIVOLGESTI FIN DA BAMBINO.
TI RIDICO CON MARIA, TUA E MIA DOLCE MADRE, IL MIO ECCOMI AFFINCHE’ SI COMPIA SEMPRE IN ME LA TUA VOLONTA’, MALGRADO LE MIE RESISTENZE, MALGRADO LE MIE POVERTA’!
TI AMO SIGNORE GESU’!
DALL’ABISSO DEL MIO NULLA SALGA AL TUO CUORE, AMATO GESU’, IL MIO RINNOVATO SI, USQUE AD EFFUSIONEM SANGUINIS!
Francesco Carlino fb
