Aristide Bava
SIDERNO – L’ex assessore regionale al bilancio Maria Teresa Fragomeni che si era candidata alle elezioni amministrative di Siderno, adesso rinviate, entra a gamba tesa nella decisione di inserire la Calabia nella “zona rossa” e nella vicenda legata alal rimozione del commissario Cotticelli. “Il rinvio delle elezioni, previsto nel DL Ristori 2, -dice – è la prevedibile conseguenza dell’inserimento della Calabria tra le zone rosse. Prendiamo atto della decisione, nella convinzione che la tutela della salute sia senz’altro prioritaria rispetto a tutto il resto, ma non possiamo non fare alcune riflessioni: da oggi si apre la fase nella quale occorre “inseguire il virus”, e fare, il più celermente possibile, tutte le attività previste da mesi e colpevolmente non portate avanti.
Il primo passo è stato la doverosa rimozione del Commissario Cotticelli, alla quale dovrebbero logicamente seguire tutte le assunzioni di responsabilità da parte degli organi regionali a cui sarebbe spettata l’attuazione ed il controllo degli atti, politici e tecnici, per potenziare le capacità ricettive del sistema sanitario regionale. Non possiamo poi non sottolineare la poca attenzione dimostrata, verso questa problematica, a livello locale. Noi, da soli, avevamo chiesto di votare a Settembre, accorpando le elezioni amministrative (anche nei comuni sciolti per mafia) al referendum costituzionale e alle elezioni comunali cosiddette ordinarie, proprio in previsione della seconda ondata, al fine di evitare un inutile spreco di denaro e non rischiare di dover ancora ulteriormente differire (dopo oltre due anni di commissariamento) il legittimo ritorno alla democrazia rappresentativa”. Maria Teresa Fragomeni, poi, facendo riferimento alla sua campagna elettorale,che era già iniziata a Siderno, e puntando l’indice sulla Regione e su quelli che definisce i “responsabili dello sfascio” aggiunge ” È emerso , durante i mesi del tour d’ascolto, il bisogno dei cittadini di scegliere i propri amministratori, dopo due lunghi anni di commissariamento. Di fronte a questo secondo lockdown, ribadiamo il rispetto delle decisioni assunte nell’interesse della tutela della salute, ma invochiamo che i responsabili dello sfascio vengano tutti allontanati, perché la Calabria non è stata chiusa per la diffusione del virus, ma solo per l’incapacità di adeguare il sistema ricettivo, in caso di una massiccia espansione dei contagi. Una incapacità che, ai calabresi, costerà milioni di euro. Riteniamo dunque necessaria – e non più differibile – l’adozione delle misure già previste per fronteggiare la crisi in Calabria, sia in termini di potenziamento del sistema sanitario che di aiuti per le attività soggette a restrizioni. A livello cittadino, è inoltre necessaria la sostituzione dell’organo commissariale, che da collegiale deve diventare monocratico (cioè un solo commissario). In questi mesi che ci separano dal voto, riteniamo utile e fondamentale che i candidati a sindaco, assieme ai cittadini, si occupino di rappresentare i bisogni del territorio”.