R. e P.

                 Alla Presidenza del Consiglio  dei Ministri

 

                                                                        Al Ministero del lavoro e dello sviluppo economico

 

                                                                                                       Alla Prefettura di Reggio Calabria

 

Alla Locride ambiente

Avv. Falduto Pasquale

 

Risale ad ieri 6 agosto 2019 la comunicazione con cui la Locride Ambiente , per bocca del suo Amministratore Delegato, Dott. Cristian Careri, ha inteso replicare alla lettera aperta che la scrivente organizzazione sindacale aveva inviato alle Autorità in indirizzo per segnalare le criticità e gli inadempimenti aziendali che così grave disagio provocano ogni giorno nella vita di decine di lavoratori che non sanno mai quando e se verrà loro erogato il giusto compenso per le loro fatiche.

Abbiamo letto con attenzione l’esposizione delle difficoltà in cui l’azienda, a dire del suo Amministratore Delegato si dibatte, nel tentativo di giustificare l’ingiustificabile.

Abbiamo anche letto delle accuse lanciate alla scrivente organizzazione considerata responsabile di una vera e propria campagna denigratoria e diffamatoria contro l’azienda, nel tentativo – si legge – di delegittimarla, assumendo a pretesto per attaccarla “piccoli ritardi sui pagamenti” che l’azienda, bontà sua, arriva a quantificare in 1 solo mese di ritardo.

Nel suo ‘accorato’ appello l’azienda ci considera anche responsabili di non aver a cuore lo stato di illiquidità dell’azienda cui ben si potrebbe perdonare questo ritardo ed in tutto ciò il sindacato – che fino a prova contraria difende i diritti dei lavoratori e non dell’azienda – strumentalizza il tutto pretendendo – udite udite – che sia l’azienda a dover pagare gli stipendi!

Tutto questo al solo fine, secondo le fantasiose asserzioni dell’Amministratore Delegato che evidentemente mal sopporta il caldo  agostano, di aumentare i propri iscritti in una logica che, si legge, “poco ha a che fare con una costruttiva lotta sindacale”.

Le affermazioni sono talmente gravi che non possiamo esimerci  dal rispondere e prendere posizione contro le evidenti inesattezze che la nota aziendale contiene.

Per quanto riguarda la lotta sindacale, ritenendo che al riguardo nessuno possa insegnarci nulla men che meno un Amministratore Delegato, l’aumento degli iscritti noi lo leggiamo come una manifestazione di fiducia nei nostri confronti da parte dei lavoratori che evidentemente considerano il nostro operato valido ed efficace a tutelare i loro diritti, a differenza di quanto avvenuto in passato.

Che poi per noi, la fiducia dei lavoratori intendiamo, è l’unica cosa che conta e a cui teniamo.

Se poi nell’aumento della nostra presenza e della nostra rappresentatività l’azienda, che sicuramente li paventa, vuole vedere altro e cioè il tentativo di aggiudicarsi qualche  delega in più è cosa che ci fa sorridere e non arriva al punto di offendere noi e la nostra storia.

Quello che preme rilevare, invece, perché del tutto erroneo, è il presupposto da cui l’azienda è partita per lanciare le proprie accuse.

Lungi dall’esserci solo un mese di ritardo, ad oggi, la situazione è questa:

a Monasterace i lavoratori accreditano i mesi di giugno e luglio; a Marina di Gioiosa accreditano maggio, giugno e luglio; a Siderno accreditano maggio (pagato solo a 5/6 lavoratori), giugno, luglio e la 14ma mensilità scaduta a giugno.

Altro che un mese.

Qui i mesi si accumulano gli uni agli altri laddove la situazione in passato, quando cioè lo Slai-Cobas non era ancora presente suoi cantieri della Locride Ambiente, era molto peggio con ritardi massimi di 10 mesi (Motta San Giovanni), o di 6 mesi (Marina di Gioiosa) o 5 mesi (Grotteria).

E la Locride Ambiente vorrebbe che noi dicessimo a decine di padri di famiglia che da due/tre mesi  non buscano un soldo di avere pazienza, di capire la società e la sua illiquidità e gli oneri di cui la stessa si sobbarca?

Ci dispiace ma noi questo non la faremo mai: primo perché è l’azienda datrice di lavoro (chi altri sennò?) a dover pagare i propri dipendenti, secondo perché se un lavoratore non prende soldi per due mesi o più muore di fame e sai quanto gliene importa delle difficoltà aziendali.

Difficoltà aziendali che poi non hanno certo impedito all’azienda di provvedere a nominare legali, riteniamo profumatamente pagati, per proporre opposizione ai decreti ingiuntivi che alcuni lavoratori, miracolosamente venuti in possesso delle buste-paga, avevamo proposto per recuperare i propri crediti, laddove sarebbe stato auspicabile che le risorse destinate a questi contenziosi venissero utilizzati per pagare i lavoratori.

L’azienda è libera di fare quello che vuole, intendiamoci, e quella di fare opposizione è una possibilità che la legge le riconosce, ma poi non si venga a lamentare della mancanza di risorse e di chiedere comprensione delle proprie difficoltà ai lavoratori che stentano a conciliare il pranzo con la cena o al sindacato che, almeno per noi è così, difende e difenderà sempre i loro diritti.

Su altre questioni – tipo gli spostamenti di personale da un cantiere all’altro – in questo momento preferiamo non entrare riservandoci di cercare giustizia e tutela in Tribunale ma saremmo curiosi di conoscere l’articolo o gli articoli del CCNL, che conosciamo molto bene, che autorizzano a ciò l’azienda per come preteso nella nota in questione dal suo Amministratore Delegato.

In ogni caso , se l’azienda si sente denigrata o diffamata dalla scrivente organizzazione allora agisca di conseguenza e si tuteli nei modi che ritiene opportuni.

Noi siamo pronti.

Ma che la finisca una buona volta con queste argomentazioni strampalate e, soprattutto infondate nei fatti .

E se vuole dialogare con noi, bene noi siamo qua. Da sempre. Ma se per dialogo si intende intercessione sui lavoratori e deroghe ai loro diritti fondamentali, quali quello alla retribuzione, allora farà bene questo dialogo a cercarlo altrove, perché sul punto noi non siamo assolutamente disponibili.

Vibo Valentia, 7 agosto 2019

 

 

Il Responsabile Provinciale

dello Slai-Cobas di Vibo Valentia

Nazzareno Piperno