Aristide Bava
SIDERNO – E’ stata una Pasquetta con strade e luoghi d’incontro deserti. Senza il fuori porta, senza le grandi abbuffate e senza il via vai mare-monti e viceversa che ha sempre caratterizzato questa particolare giornata per i cittadini della fascia ionica e quelli della fascia tirrenica . Ma è stata pur sempre Pasquetta e tanta è stata la voglia, anche nella Locride, di “viverla” , che molti cittadini si sono ingegnati per creare un diversivo rispetto al rituale che si è accompagnato alla chiusura forzata imposta a tutti, da piu’ di un mese, dall’invisibile nemico che sta condizionando il mondo. Ed ecco, dunque, la tavola apparecchiata sul terrazzo, il consumo del tradizionale dolce pasquale con l’orgoglio di averlo confezionato tra le mura amiche, il pane di casa e l’ immancabile soppressata , il garage di casa diventato punto d’incontro per un pranzo in qualche modo diverso per aver l’impressione di consumarlo all’aria aperta, il saluto estemporaneo a qualche vicino e un brindisi augurale con l’auspicio di scacciare presto il virus e tornare alla realtà di sempre. In molti casi quasi una simpatica sfida, tra gli uni e gli altri , per chi si è divertito di piu’ o per chi ha meglio imbandito la propria tavola . Un modo, insomma, per vivere in maniera festosa, malgrado le giuste restrizioni, questo surreale lunedi dell’ Angelo che si è portato via anche un periodo di festività pasquali vissute dalla nostra generazione, per la prima volta, senza i tradizionali riti religiosi , senza le processioni, e in molti casi senza la presenza dei parenti piu’ cari, che, piu’ fortunati hanno potuto salutare solo via skipe. Adesso la Pasqua è passata, In molti pensavamo sino a poco tempo fa che fosse il periodo di svolta per il graduale ritorno alla normalità. Non è così. C’è ancora da soffrire. La sfida, questa volta, e contro il nemico invisibile ed è ancora molto aperta . E questa è una sfida piu’ seria . Non è quella della pietanza piu’ gustosa o della tavola piu’ ricca. E’ la sfida piu’ dura : quella che dobbiamo fare per uscire veramente da questo terribile momento. Una sfida che può essere vinta solo se la faremo tutti insieme.
nella foto –
Una chiesa desolatamente vuota