R. & P.

Ciò che, negli anni, al di là dei programmi e delle ideologie, è sempre stata la caratteristica distintiva del PD, ed al contempo la sua vera forza, è stata la sua base. Sono stati tutti quegli iscritti e quei militanti attivi che, pur nella crescente e diffusa crisi delle ideologie, hanno saputo mantenere insieme un partito che, diversamente, si sarebbe liquefatto, al pari dei tanti partiti “leadercentrici” che, oggi come in passato, si sono affacciati nel panorama politico italiano.

A quanto pare però, l’inspiegabile autolesionismo insito, come nella “favola della rana e dello scorpione”, nella natura della sinistra italiana, sembra concretizzarsi nel tentativo di esautorare, in maniera lenta e progressiva, la stessa base del partito, magari con la malsana idea di farla sparire ed eventualmente sostituirla con una piattaforma digitale, sullo stile della Rousseau.

Non si può spiegare altrimenti il modo in cui è stata condotta la campagna di tesseramento 2019, nella provincia di Reggio Calabria. Una fase della vita di un partito che dovrebbe puntare all’ampliamento ed al maggiore radicamento sul territorio, sembra invece avere lo scopo di svuotare i Circoli, aumentando ancora di più la distanza tra i vertici e la base.

Così, quest’anno, nonostante i proclami di rinnovamento, di trasparenza e di diffusione sui territori, la federazione provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria ha – per la prima volta nella storia del partito – mandato, ad “alcuni Circoli”, un numero di tessere di gran lunga inferiore rispetto al numero degli iscritti, in barba alla necessità, per le sezioni stesse, non solo di garantire le tessere agli iscritti degli anni precedenti, ma anche di avere una percentuale in più per i nuovi tesserati. Per logica prima ancora che per prassi, ogni Circolo ha sempre ricevuto un numero di tessere calcolato sul numero degli iscritti dell’anno precedente, più una percentuale di tessere maggiore (circa il 10/15%) per le nuove eventuali adesioni.

Un paradosso che si è consumato in particolar modo presso il Circolo di Siderno, storicamente uno dei
più grandi – in termini di iscritti – e soprattutto uno dei più attivi di tutta la Regione.

Si tratta di una decisione che – comprensibilmente – ha comportato disagi e malumori, per coloro
che sono rimasti privi della tessera, ma non solo. Ad aggravare ancora di più la situazione, concorre poi la circostanza che i tanti solleciti per ottenere l’integrazione delle tessere, non sono mai stati riscontrati, neppure in maniera informale. Detto in parole povere, infatti, tutte le volte che il segretario di circolo ha provato a contattare il coordinatore provinciale, non solo vi è stata mai risposta alla chiamata, ma neppure la semplice accortezza di richiamare.

Tutto ciò è allarmante e, cosa più grave, non casuale. Soprattutto se si considera che, “in altri circoli”, il numero delle tessere messo a disposizione è stato di gran lunga superiore rispetto al numero storico degli iscritti. È evidente che, se la redistribuzione delle tessere avviene senza un criterio oggettivo e stabilito apriori, la stessa si risolve nella ennesima ed arbitraria “ingiustizia” che coinvolge e stravolge il PD calabrese, nello specifico quello della provincia di Reggio Calabria, e che rischia di allontanare ulteriormente i cittadini dal partito.

Come Circolo, non possiamo esimerci dall’esprimere una grande indignazione per quanto accaduto,
soprattutto alla luce degli impegni che ci attendono nei prossimi mesi, rispetto ai quali, queste premesse sono tutt’altro che incoraggianti. Risulta infatti sempre più difficile sostenere i prossimi appuntamenti elettorali, non solo alla luce del recente distacco di molti iscritti a favore dell’Italia Viva di Renzi, ma anche del mancato avvio di una discussione democratica e di eventuali primarie per la scelta del prossimo candidato alla guida della Regione Calabria.

Prima che sia troppo tardi, auspichiamo un rapido cambiamento di rotta e di mentalità ai vertici, in primis con il doveroso reintegro del numero mancante di tessere e, più in generale, con il ritorno allo spirito democratico che ha sempre contraddistinto questo Partito.

La “base” è sempre stata la storia ed il motore della sinistra, non cadiamo nell’errore di credere di
poterla marginalizzare, senza mettere in sofferenza non solo la vera essenza, ma la sopravvivenza stessa del Partito.

Il Circolo del Partito Democratico di Siderno