R. e P.
CONTRIBUTO ALLA DISCUSSIONE POLITICA IN CORSO
Progressisti apolidi
Il velo di apparente tranquillità, che ammantava la politica Sidernese e sotto la cui coltre sopiva invece una brace ardente, è stato squarciato dalla lettera/manifesto di Enzo Romeo.
Diciamo subito che l’autorevolezza dell’estensore e la profondità dello scritto avrebbero meritato, non più attenzione, quella vi è indubbiamente stata, ma certamente riflessioni più approfondite ed un confronto più aperto e costruttivo.
L’amore per la città ed il desiderio di vederla rinascere, ci porta a fare alcune riflessioni.
In quest’ottica e con questo spirito (costruttivo), proviamo ad intervenire nel dibattito, con alcune riflessioni e modeste proposte.
Con una boutade letteraria, partiamo dalla fine e poi torniamo indietro a riprendere il discorso.
Un’unica lista che rappresenti tutta Siderno. Ipotesi affascinante, riteniamo irrealizzabile e, ad una attenta valutazione, non poi così attraente. Siderno ha bisogno (necessità) di una normalità democratica che da troppo tempo le viene negata. La lista unica presupporrebbe per avere validità o una lista civetta o una votazione che una volta si sarebbe detta Bulgara e non in termini lusinghieri. In entrambi i casi non ci sembra che ciò rappresenti l’apoteosi della democrazia.
E allora, a scanso di equivoci, diciamolo subito, se la democrazia a Siderno da troppo tempo è negata, ciò non è certamente imputabile alle istituzioni e a chi le rappresenta, che anzi vanno ringraziate e sostenute nel più assoluto rispetto della legalità e dei provvedimenti dell’Autorità.
Rispettare le istituzioni e chi le rappresenta non vuol dire, però, non poter fare altre riflessioni.
Nell’ultimo decennio (l’ultima amministrazione Figliomeni fu in carica proprio sino al 1° marzo 2010) la Città è stata oggetto di due scioglimenti per mafia, ed è stata amministrata (prendendo in esame il periodo 01/03/2010– 01/03/2020) solo per 1571 giorni da un’amministrazione eletta, mentre per la maggior parte del tempo, pari a 2079 giorni, è stata a vario titolo commissariata.
Tutto ciò non è normale e non può rappresentare la normalità e se da un lato occorre una seria riflessione nella cittadinanza in genere ed in particolare nella classe politica Sidernese, dall’altro consente una riflessione sulla validità ed efficacia di una norma (art. 143 del TUEL) che, nata come norma di “legislazione straordinaria” o per meglio dire volta ad intervenire in casi straordinari, è divenuta oggi sempre più norma “ordinaria” o di intervento ordinario e nell’interpretazione odierna di norma volta a prevenire, ha generato e sta generando un costante aumento delle amministrazioni sciolte.
Una prima riflessione va dunque fatta sulla norma in questione e sulla sua reale efficacia nel perseguire gli obiettivi prefissati ripristinando l’agibilità democratica negli enti ove appare possibile il condizionamento di stampo mafioso.
Ove i risultati conseguiti fossero oltremodo distanti dai risultati attesi (e in tal senso depongono i numerosi casi di Comuni che, come Siderno, hanno subito più scioglimenti), la riflessione dovrebbe stimolare spunti di discussione costruttivi volti al miglioramento della normativa nell’ottica di una sua, auspicabile, profonda riforma. Veniamo ora alla proposta di unica lista. Chi scrive è un gruppo di cittadini, tutti politicamente orientati al centro sinistra. E’ indubbio che il proliferare di più liste, a supporto di ogni candidato a sindaco, abbia prodotto effetti nefasti ed è indubbio che sia necessario mettere fine o almeno limitare questo iter.
La norma disciplina sempre in modo generale e giocoforza interviene in modo uguale per tutti, ma non tutte le situazioni sono uguali.
​La legge elettorale dispone due diverse modalità di elezioni, quelle per i comuni sopra i 15.000 abitanti e quelle per i comuni di popolazione inferiore.
Il comune di Siderno supera di poco i 15.000 abitanti e dunque, a supporto di ogni candidato a sindaco, vi possono essere più liste, nulla quaestio, ma va da sé che sarebbe certamente più adatta al caso specifico la legge per i comuni con popolazione inferiore.
Un candidato, una lista. Era una vecchia proposta del movimento Siderno Libera che appare oggi ancora più attuale e necessaria.
Un candidato che esprima una posizione chiara e netta che si possa confrontare con altri candidati con posizioni altrettanto chiare e nette, non mostrando i muscoli e misurandosi sul numero di liste in grado di mettere in campo ma sulla bontà delle proposte e su quella che è la visione del futuro del paese. Non crediamo siano finite le idee, crediamo piuttosto che negli ultimi anni non siano stati adeguati i contenitori, tutti, che hanno fallito, allontanando il cittadino dalla
politica, sviata dal suo senso vero.
Detto questo, chiariamo subito che non ne stiamo proponendo un altro, si può partecipare alla vita pubblica e si può fare politica anche da semplici cittadini.
Non crediamo possa essere positivo, anzi il contrario, mettere insieme tutte le forze politiche e sociali in un unico listone.
Crediamo allora che si possa ripartire (al di là delle tessere di partito e dell’appartenenza a questo o a quello schieramento), da un comune sentire.
Chi ritiene di avere idee e proposte, chi ritiene di volersi spendere, si manifesti, incontri i cittadini, esponga le idee ed il progetto alla luce del sole, La lettera/manifesto di Enzo, contiene numerosi spunti di riflessione che dibattuti e
condivisi possono diventare punti di un programma per una nuova Siderno.
Come affrontare i temi, da quali punti di vista e con quali prospettive, sarà la discriminante che aggregherà e attrarrà i cittadini verso una proposta piuttosto che un’altra.
Accanto al rigore dovuto al rispetto delle regole sancite in codici e testi vari, non bisogna disconoscere però l’importanza del rigore morale e intellettuale che impone, a chi si propone di sottoporre al vaglio elettorale programmi chiari e realizzabili e a chi si candida per sostenere il progetto, l’onere di mantenere con coerenza gli impegni presi con i cittadini.
Noi siamo pronti al confronto ed auspichiamo che tra le proposte in campo ve ne sia almeno una marcatamente di centro sinistra.