L’ex Sen. Pietro Fuda, attuale sindaco di Siderno, è certamente un profondo conoscitore della “Questione Meridionale” e , di riflesso, è da considerare anche attento osservatore delle problematiche della Città Metropolitana in via di attivazione nell’ area reggina e che, se opportunamente gestita, potrebbe dare grossi impulsi positivi all’intero Sud Italia. Ci è sembrato importante, oltre che opportuno, approfondire le due delicate problematiche. C’è chi relega la lezione dei meridionalisti in una dimensione archeologica, da museo. E c’è chi, invece, è sempre più convinto che il sud sia stato tradito e afflitto. Lei da che parte sta? ” Che la questione Meridionale non sia più all’ordine del giorno della Politica è ormai un dato di fatto. Che il Mezzogiorno sia stato tradito e afflitto è un’altra verità. Ma la questione meridionale oggi non può essere affrontata in nome dei torti subiti. Né bisogna dimenticare che nel periodo in cui c’é stata una certa attenzione a queste problematiche ed è stata attuata la politica dell’Intervento Straordinario, chi ne ha tratto maggiore beneficio dagli investimenti al Sud è stato il Centro Nord. Il Sud ha rappresentato una opportunità di mercato per il sistema produttivo del Centro Nord.” Oggi, la globalizzazione dell’economia, pone la questione Meridionale in una luce diversa. L’Italia per crescere e reggere il confronto internazionale ha bisogno che il Mezzogiorno si sviluppi e faccia massa critica con il sistema produttivo del Centro Nord.” Come si spiega la nascita di luoghi comuni che ritroviamo in frasi del tipo ” Al sud non c’è voglia di lavorare”? “È arcinoto che i Calabresi fuori dalla Calabria sono stimati e rispettati, tranne marginali realtà. Sono stimati lavoratori in Italia e all’estero e spesso una notevole percentuale di loro è collocata nell’alta dirigenza pubblica e privata. La causa dell’inerzia e della pigrizia che caratterizza questo popolo in patria credo vada ricercata nel contesto, nel complesso in cui ci si trova ad agire nella regione. Innanzitutto il lavoro che non c’è e quindi le opportunità di potersi esprimere o mancano del tutto o sono minime. In una realtà in cui si sopravvive solo per la particolare forma tipicamente meridionale, di Welfare dove con la pensione del nonno si aiutano i nipoti laureati e disoccupati non è facile sfuggire a forme depressive di annullamento della personalità”. l divario che esiste tra nord e sud non è in qualche modo la prova che gli Italiani non siano ancora “stati fatti”? “L’evento che ha contribuito a creare un minimo di aggregazione come nazione è stata la Grande Guerra con il suo corollario di morti. Oggi che la scena è occupata dalle migrazioni che arrivano dall’altra sponda del Mediterraneo il problema è più complicato e si pagherà il prezzo per questo nostro ritardo.” La costituzione delle Città Metropolitane può essere un’occasione per la provincia reggina? In che misura? “Com’è noto la Città Metropolitana di Reggio Calabria, è la sola che come territorio coincide con il territorio dell’intera provincia. Intanto questa nuova realtà, per la propria sopravvivenza ed il proprio futuro, deve stare in rete non solo con le altre realtà metropolitane nazionali ma anche europee. Parlando di reti si fa riferimento soprattutto alle reti materiali: Reti ferroviarie (alta capacità), reti stradali ed autostradali. Se esce dall’isolamento geografico l’estrema punta della penisola, trarrà giovamento l’intera Calabria. L’ossatura fondamentale sarà rappresentata dal triangolo ferroviario: Reggio Calabria – Napoli; Reggio Calabria – Bari; Napoli – Bari. La massa critica dei potenziali passeggeri reggini si raddoppia con l’afflusso dei messinesi su Villa San Giovanni. Questa infrastruttura innerverà tutto il Mezzogiorno continentale e lo renderà competitivo nel settore della logistica per i mercati dell’Africa e del Medio Oriente. Senza scendere nel dettaglio delle possibilità offerte dal nuovo soggetto giuridico, basta uscire dall’isolamento geografico per creare le precondizione per uscire dall’isolamento economico e culturale”. Un’opportunità di crescita economica per il sud è senz’altro lo sviluppo e il rilancio delle aree aeroportuali. Ma si continua a non volerlo capire… “Credo che questo sia rimasto un problema squisitamente reggino che mi auguro venga risolto con la costruzione dell’Area Metropolitana. Oggi, se uno ha la possibilità di programmarsi gli spostamenti, da Lamezia per Roma con Alitalia paga attorno a cento euro. Meno degli Eurostar: L’Italia è lunga e per collegare il Mezzogiorno al resto d’Italia e dell’Europa bisogna pensare ad una politica dei trasporti adeguata ai tempi. Del resto non bisogna dimenticare che proprio in questo specifico settore la Calabria ha dato prova della propria incapacità. Nonostante la notevole quantità di container che si movimentano annualmente a Gioia Tauro non si è stati capaci di mettere in piedi un’adeguata politica per il trasporto merci per cui la merce in uscita dalla Calabria incontra le difficoltà di costo e di tempo di sempre, mentre per la merce che arriva in Calabria tempi e costi sono”.

Aristide Bava

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