Una seduta di consiglio comunale che non passerà alla storia viste le tante contraddizioni che l’hanno caratterizzata e che denota un preoccupante nervosismo all’interno della compagine amministrativa che governa la città di Siderno. Il fatto politico del giorno è che il consiglio comunale di ieri sera è stato rinviato ad altra data su proposta avanzata dal capogruppo del Centro Democratico (nonché consigliere di maggioranza) Giuseppe Figliomeni.  Hanno votato a favore del rinvio tutti i rappresentanti del Centro Democratico, i componenti della lista “Fattore Comune”, hanno espresso voto contrario il gruppo del Pd, il consigliere del centro-destra Pietro Sgarlato, Vincenzo De Leo del Cd, il Sindaco Pietro Fuda e il Presidente del Consiglio Comunale Paolo Fragomeni che pure, nei loro interventi, avevano manifestato la volontà di continuare con la discussione in consiglio. Una sconfitta per la maggioranza che esce con le “ossa rotte” agli occhi dell’opinione pubblica cittadina alla luce del fatto che politicamente il consigliere e capogruppo Cd, Giuseppe Figliomeni è stato “sfiduciato” dallo stesso Sindaco e dal Presidente del consiglio comunale che hanno votato contro la sua proposta. Alla fine i voti favorevoli per la  sospensione ed il rinvio della seduta consiliare sono stati 9:  Maria Francesca Diano, Giuseppe Figliomeni, Gianluca Leonardo, Vincenzo Meleca (Centro Democratico),  Michele Cataldo (lista opposizione Volo),  Rita Commisso, Giuseppe Oppedisano, Agostino Baggetta (Fattore Comune) e Antonio Sgambelluri (lista opposizione PCI) , hanno votato contro il  rinvio 8 consiglieri: Vincenzo De Leo del Centro Democratico, Pietro Sgarlato (Forza Italia), l’intero gruppo del Pd composto da Mariateresa Fragomeni, Salvatore Pellegrino, Giorgio Ruso e Carlo Fuda, il Sindaco Pietro Fuda e il presidente del consiglio comunale Paolo Fragomeni. In esito a tale bizzarra votazione, il consiglio comunale è stato rinviato ad altra data proprio nel mentre, con maggiore senso di responsabilità, avrebbe dovuto (a nostro avviso obbligatoriamente)  trattare temi  spinosi per la vita dell’Ente quali  l’ approvazione dello schema di Convenzione per la gestione del Servizio di Tesoreria del Comune di Siderno, la definizione degli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza ed infine la (arrivati a questo punto) non più urgente  situazione dei trasporti ferroviari nel tratto jonico reggino, la cui trattazione, come si ricorderà,  venne inserita d’urgenza all’interno dell’Odg del precedente consiglio allorquando, (almeno secondo le pretese del Pd) bisognava manifestare esclusivamente solidarietà al capogruppo Pd Mariateresa Fragomeni che alcuni giorni prima aveva subito una pesante intimidazione e che in segno di  protesta per la decisione assunta dal presidente del consiglio comunale non si presentò in aula . La seduta si è caratterizzata anche per avere messo in evidenza come ormai il consigliere comunale Vincenzo De Leo (del Cd) abbia preso le distanze dal suo gruppo politico d’appartenenza e su più punti ha votato contro insieme al gruppo di minoranza del Pd, Pci e Forza Italia-Moderati di Centro Destra. Sul primo punto all’ordine del giorno, ossia l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, sono state molte le lamentele soprattutto del consigliere Sgarlato, per la mancata inclusione dei verbali medesimi nel fascicolo consegnato ai consiglieri comunali. Il punto è passato con i voti favorevoli di Fattore Comune e Centro Democratico, quelli contrari di Sgarlato e Cataldo e l’astensione del gruppo Pd, Antonio Sgambelluri e Vincenzo De Leo. E’ quindi seguita la discussione sulla variazione al Bilancio di Previsione Finanziario 2016/2018.  Su questo punto il consigliere Pietro Sgarlato è stato fortemente critico sia contro l’Amministrazione Comunale che con  il Sindaco Fuda. Secondo Sgarlato, (che ha voluto evidenziare che sia le spese che i costi di gestione del depuratore consortile aumenteranno a dismisura) la transazione con la “Siderno Ambiente”, a differenza di quello che sostiene la maggioranza, ancora non è stata risolta e il nuovo contratto di affidamento del servizio alla “Novito Srl” doveva essere firmato non dal Sindaco Pietro Fuda ma dal responsabile del servizio in quanto, evidentemente, si tratta di un atto di gestione. Il Sindaco Fuda ha risposto che si è limitato solo a firmare un atto a lui sottoposto dagli uffici e che ora saranno effettuate delle opportune verifiche. Ha quindi preso la parola l’assessore al bilancio, Gianni Lanzafame che ha esposto ai presenti la necessità di provvedere all’operazione di bilancio che peraltro manterrà inalterati tutti gli equilibri finanziari che sono stati salvaguardati.  Riprendendo la parola, Pietro Sgarlato, ha poi chiesto se gli altri  comuni aderenti al Consorzio( tra cui la vicina Locri) siano o no stati avvisati con lettera della situazione e se i rispettivi consigli comunali avessero già deliberato sul punto perché- ha dichiarato Sgarlato- non vorrei che alla fine il peso di tutta la gestione del depuratore consortile ricadesse  sulle spalle della città di Siderno e dei cittadini. Il consigliere del Pd, Giorgio Ruso, si è soffermato sulla necessità che sia la politica e non i dirigenti a dettare le linee d’indirizzo gestionali perché alla fine  quelli che si espongono in prima linea per raccogliere le istanze dei cittadini sono proprio i politici. Il Sindaco Fuda ha dichiarato che essendo Siderno il comune più popoloso è da diversi anni che la Regione lo ha individuato come Comune capofila del consorzio e proprio per questa ragione, se non si ragiona con l’ottica di compartecipazione delle responsabilità graduate in base alla popolazione, non si potranno mai raggiungere gli obiettivi previsti. In sostanza, per Fuda, se non depurano gli altri, i danni per la mancata depurazione e balneabilità riguarderanno tutti i comuni interessati e poi, ha detto Fuda, sarà sempre la Regione a stabilire bel dettaglio chi dovrà accollarsi i costi. Il punto è passato con i voti favorevoli di Fattore Comune e Centro Democratico, quelli contrari di Sgarlato e Cataldo, l’astensione del gruppo Pd, Antonio Sgambelluri e Vincenzo De Leo. Altra polemica è scaturita dalla vicenda legata all’approvazione della costituzione di parte civile del comune di Siderno nell’ambito del procedimento penale denominato “Ape Green” . Anche qui, Pietro Sgarlato, è stato polemico contro l’A.C.  “E’ stato portato all’attenzione del consiglio comunale un punto dove non vengono indicati i fatti o nomi coinvolti e del quale si pretende l’alzata di mano,  come previsto dallo Statuto. Io andrei oltre e dico che su dei reati così devastanti come quelli di mafia – ha detto Sgarlato- bisogna essere chiari , parlare, denunciare in consiglio comunale . Il consigliere di Fattore Comune, Giuseppe Oppedisano, ha quindi anticipato ai presenti, l’intenzione del suo gruppo di voler proporre al consiglio comunale la costituzione di parte civile da parte del Comune anche per i processi relativi ai reati di violenza sulle donne e minori . Sul punto hanno votato tutti all’unanimità. Infine, è stato discusso l’atteso  punto riguardante la vicenda della piscina comunale . A relazionare è stato  l’assessore Gianni Lanzafame nonostante il consigliere Sgarlato ha contestato tale  fatto visto che, a suo dire, avrebbe dovuto essere l’assessore al Patrimonio Bianca Gerace a dover argomentare ai presenti. Lanzafame ha sottolineato come l’approvazione dello schema di transazione tra il Comune di Siderno e la società Siderno Nuoto, fosse  fondamentale per la restituzione al Comune di Siderno costata all’Ente diversi milioni di euro e che rischiava di rimanere inutilizzato. Ma andiamo nel dettaglio, così come manifestato in consiglio dalla consigliera e capogruppo Pd Mariateresa Fragomeni, la proposta originaria non prevedeva esborsi da parte dell’Ente. La società infatti si sarebbe accollata sia la cancellazione dell’ipoteca sia le somme anticipate alla Banca (BCC). In cambio avrebbe trattenuto in usufrutto (o in comodato), per 5 anni, la parte di struttura originariamente destinata ad attività di medicina riabilitativa (che, bisogna precisarlo, con la piscina e col servizio pubblico non c’entra assolutamente nulla). Tuttavia, questa soluzione non piaceva a Fattore Comune – ha affermato la Fragomeni- ragion per cui, come ormai accade sistematicamente, la proposta transattiva è stata fatta saltare. Secondo la proposta attuale, invece (dice sempre la Fragomeni) l’Ente dovrà anticipare (per restituirli alla società) ben 93.000,00 €. (che è un’uscita certa) in cambio della disponibilità immediata della parte di struttura con gli impianti riabilitativi (la cui utilizzazione in senso produttivo è una cosa incerta). Quindi, un’uscita cospicua  e certa , in cambio di una disponibilità immobiliare che non ha una finalità pubblica e il cui impiego produttivo è difficile ed incerto. Per tutti questi motivi la Fragomeni ha enunciato una serie di considerazioni politiche chiedendosi: a chi giova tutto questo? Perché Fattore Comune si è affannato a fare di tutto, mettendo in grave difficoltà l’Ente, fino al punto di farlo trascinare in giudizio dalla Siderno Nuoto, e facendogli sborsare quasi 100.000,00 €., pur di avere da subito la disponibilità della parte di struttura con le vasche per la riabilitazione ? A chi interessa veramente questa parte di struttura? Di sicuro non alla popolazione di Siderno. Tutte le manifestazioni ed i vari comitati sono stati fatti solo per la Piscina. E allora a chi interessa quest’altra attività? Credo che la risposta la otterremo più avanti, non appena si faranno i bandi per dare in gestione gli impianti.  Nel frattempo ci sono però alcuni dati certi:  il Comune si è premurato di far riammettere alle future gare per la gestione degli impianti, le società che, non pagando gli affitti, hanno provocato la situazione di crisi ed hanno fatto chiudere la piscina. Queste società sono state dichiarate morose con provvedimenti del Tribunale di Locri, ma nonostante ciò l’Ente ha fatto di tutto (e sottolineo di tutto) per affrettarsi a riabilitare…. e non solo.  La Sporting Club Leon, società che gestisce la palestra, è morosa verso la Siderno Nuoto (che però ha fatto sfratti e pignoramenti) di circa 20.000,00, e poi ci sono altri 100.000,00 di debito per affitti non pagati, maturati da quando il Comune è subentrato nel possesso della struttura.  Solo che il Comune ha incassato una sola rata e poi niente, non ha nemmeno chiesto alla società di pagare gli affitti. E vi prego di risparmiarmi le difese d’ufficio, dicendo che l’Ente non è proprietario della struttura: infatti l’Ente ha “scoperto” solo di recente, col parere dell’ufficio legale ed a seguito di diffide e del giudizio con la Siderno Nuoto, di non essere proprietario (tant’è che la prima rata di affitto dallo Sporting l’ha incassata); Anche se non proprietario e indipendentemente dal titolo di proprietà, il codice civile ci dice che chi ha il potere di fatto sulla cosa, ha anche un generale obbligo di custodia e vigilanza sulla stessa, al fine di evitare danni a terzi (c’è un’ampia rassegna di giurisprudenza sul punto che distingue la custodia di fatto (quella ex art. 2051 c.c.) da quella contrattuale (ex art. 1117 c.c.)) Quindi il Comune, dopo la consegna delle chiavi ed il cambio delle serrature, era possessore di fatto, con la piena ed esclusiva (????) disponibilità del bene, ed era quindi tenuto a gestire la cosa, con la responsabilità e i doveri del custode, compreso quello di incassare i canoni di locazione: (se poi la titolarità non era del Comune si sarebbero restituiti, o utilizzati per pagare la Banca, o per la manutenzione) di certo, e su questo non ci possono essere dubbi, lo Sporting Club non poteva stare gratis et amori dei in una struttura in possesso di un Ente Pubblico. Ma oltre a questo giuridico c’è l’aspetto politico:

Perché tutto questo riguardo, oltre ogni logica, verso alcuni soggetti??? Come PD, ad esempio,  abbiamo fatto una specifica interrogazione, che ancora aspetta risposta,  per sapere perché, ed a che titolo, un’associazione sportiva denominata Siderno Sport, ha la sede sociale all’interno dei locali in della Piscina e sta, di fatto, e senza titolo alcuno, gestendo la palestra, ovviamente sempre gratis et amori dei. A questo, come ad altri interrogativi, forse avremo le risposte – conclude la Fragomeni- quando sapremo quali società parteciperanno alle gare per la gestione degli impianti. Per ora prendiamo atto che a Siderno, certe società e certi soggetti, sono più uguali degli altri. Orbene, in base a questa transazione la società  Siderno Nuoto  rinuncia ad ogni azione contro il Comune di Siderno e lo stesso Comune ritornerà proprietario pagando alla Siderno Nuoto solo gli interessi del mutuo che ammontano a circa 92.000 € e 20.000 € ai tre soci attuali  che hanno effettuato pagamenti nel periodo dicembre 2015 e gennaio 2016 , fermo restando che l’Ente sta sempre pagando il mutuo che si era accollato in precedenza. Il Consigliere Giorgio Ruso ha evidenziato che a distanza di un anno e mezzo si è ritornati in aula per parlare di piscina. “Mi auguro – ha detto Ruso- che una volta tornata al Comune , la struttura non venga più affidata a “cannibali” che agiscono sempre nell’ottica del guadagno e che per 1 € ripudierebbero pure le mogli”. E’ quindi intervenuto Pietro Sgarlato che nel ribadire che la transazione sottoposta al voto fosse di gran lunga peggiorativa rispetto alla precedente ha tenuto a precisare che nello schema di transazione non veniva riportato il credito residuo con il Credito Sportivo nel mentre l’unica cosa certa è l’ammontare dei soldi che il comune dovrà versare ad una società, come la Siderno Nuoto, che di fatto non ha quasi mai pagato. Il debito complessivo risulta essere (come da scheda allegata da parte dei revisori) di circa 2.300.000 €. Si tratta di una cosa gravissima, quasi una truffa, visto che la società che ancora è dentro la struttura, ha versato solo due mesi, e questo è bastato per fargli riavere le chiavi. Sul punto hanno votato a favore i consiglieri della lista Fattore Comune, quelli del Centro Democratico, il Sindaco Fuda e il Presidente Paolo Fragomeni. Hanno espresso parere contrario i consiglieri Sgarlato, Pellegrino,Fuda e Ruso (assente Mariateresa Fragomeni). Si sono astenuti i consiglieri De Leo, cataldo e  Sgambelluri. Quindi i “fuochi d’artificio” finali ed il rinvio ad altra data del consiglio comunale nel mentre l’ideologo di Fattore Comune, Mimmo Panetta,   appariva visibilmente contrariato per la clamorosa “gaffe”verificatasi.

Antonio Tassone

Nelle foto due momenti della seduta di ieri