Da possibile oasi turistica della Locride a discarica di servizio cosparsa di ogni tipo di rifiuto. Sarà questo il destino della Diga sul torrente Lordo ? A quasi due anni dallo svotamento cautelativo della Diga sul Lordo disposto, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Tasporti- Ufficio Tecnico per le dighe,  a causa di una lesione riscontrata nel pozzo di accesso alla camera di manovra dello scarico di fondo, l’invaso,  sta subendo una lenta ed inesorabile trasformazione,  tale, appunto,  da far sembrare quella che realmente poteva diventare una significativa oasi turistica della Locride con le  sue tante anelate velleità di uno sviluppo green,  una gigantesca discarica. Il grido d’allarme è dell’ Osservatorio ambientale per il diritto alla salute che attraverso i suo gruppo operativo si è preso la briga di percorrere  gli argini di quello che adesso assomiglia ad un paesaggio lunare, per “scoprire”  infatti  copertoni, lastre di eternit e ingombranti di ogni genere, depositati  con estrema noncuranza da cittadini consapevoli della propria impunità, garantita dalla lontananza di occhi indiscreti. Una brutta scoperta che si aggiunge alle difficoltà che esistono per il necessario ripristino dell’invaso che sarà ulteriormente impedito con una ulteriore azione del blocco, in apertura, delle paratoie dello scarico di fondo che il Consorzio di Bonifica Alto Jonio Reggino di Caulonia, su ordine  del Ministero metterà in atto nel breve termine. Tale operazione, – afferma l’ Osservatorio ambientale –  è considerata dal Ministero necessaria per scongiurare il rischio che le paratoie, in caso di sisma o altro evento dannoso, si chiudano provocando l’effetto diga non voluto. Ed ecco che, a questo punto,  l’ Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita, al fine di evitare l’abbandono definitivo di quest’area, che è da considerare un bene di  tutta la Locride, ha deciso di chiamare  a raccolta gran parte delle realtà associative del comprensorio, rappresentanti politici e cittadini,  organizzando per la mattina di domenica 22 marzo, in collaborazione col Consorzio di Bonifica Alto Jonio Reggino,  una passeggiata ecologica intorno la strada circumlacuale della Diga sul Lordo. D’altra parte l’allarme dell’ Osservatorio è del tutto giustificato perche’ malgrado la necessità dell’immediato ripristino dell’invaso, con l’ avvicinarsi della stagione calda, vi è un altro fattore che incombe sull’invaso.E’ il “fenomeno naturale del ritiro del volume e conseguente fessurazione delle argille”. Il materiale argilloso presenta la particolarità di modificare la propria consistenza in funzione della percentuale d’acqua che contiene. Non riempiendo la Diga, queste  modificazioni, potrebbero seriamente compromettere le caratteristiche meccaniche e di impermeabilità delle argille che sono parte preponderante dell’intera  struttura dell’invaso. Accendere i riflettori sulla Diga appare, dunque, urgente e necessario. L’ Osservatorio ha programmato la manifestazione  in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Acqua per il suo alto valore simbolico, in quanto, a causa dello svuotamento, la diga, che era destinata a contenere ben 9 milioni di metri cubi del prezioso liquido, adesso non supporta più i cittadini e le aziende agricole che si vedono costretti a  ricorrere all’acqua potabile per irrigare gli orti e i campi, (nonostante l’ordinanza di divieto assoluto n.11/14 emessa dalla triade commissariale del Comune di Siderno per il prelievo dalla rete idrica di acqua potabile per uso extra domestico dalle ore 06 alle 22). L’Osservatorio nel suo comunicato segnala, inoltre, “lo spreco dell’acqua della sorgente montana Zinni che, incanalata dal Consorzio in una condotta adduttrice di 8,4 Km, alimentava il bacino della diga, mentre adesso  viene sversata sull’alveo del Torbido e solo una minima parte di essa, viste le sue ottime proprietà chimico- fisiche ,  sottoposta a blanda potabilizzazione per scongiurare  eventuali contaminazioni batteriologiche , rifornisce la contrada Vennarello di Siderno”. La chiosa finale a corredo di questo increscioso stato di cose  e dell’ immobilismo che vige sulla Diga e che “almeno” si giova un pastore che porta quotidianamente al pascolo il proprio gregge sull’ erba che cresce copiosa sul fondo di quell’ invaso, che da area umida qual’era ospitava una moltitudine di specie migratorie, alcune in via di estinzione,  provenienti dall’ Africa. E intanto i carabinieri hanno sequestrato nei pressi della Diga una discarica abusiva contenente materiale di vario genere. Aristide Bava 10888740_10205087959111733_5442438254260986381_n11070804_10205087942671322_2992721716252767018_n11073573_10205087931231036_643622556147390952_n11065714_10205087961311788_8522429557008249589_n