Dopo ben tre anni di attesa, ieri sera è arrivata la sentenza  ha chiuso il primo grado del procedimento scaturito dall’operazione “Falsa Politica” che, nel maggio del 2012, si concluse con gli arresti di  una ventina di persone tra ex amministratori, autorevoli politici e uomini che gli investigatori ritenevano  vicini ad alcune famiglie mafiose operanti nella città di Siderno. Ci sono voluti, dunque, quasi 1000 giorni per arrivare ad una sentenza di primo grado che, a nostro avviso, quasi sicuramente verrà appellata da accusa e difesa.  Per farlo però si dovranno attendere prima  i fatidici 90 giorni previsti dalla procedura per il deposito delle motivazioni e quindi di seguito procedere con il secondo grado del processo.  Secondo la procura antimafia a Siderno tutta la politica era controllata dalla ndrangheta locale, erano i boss che decidevano chi doveva essere il candidato da sostenere alla Regione, alla Provincia ed anche al Comune. Doveva essere tutto sotto controllo sia a destra che a sinistra o al centro dello scacchiere politico. Migliaia le intercettazioni che sono state registrate all’interno della lavanderia  “Ape Green” , dove la Polizia aveva piazzato della potentissime microspie, dalle quali è emerso che era il “mastro” a decidere quali candidati “sostenere” o “proteggere” in  occasione delle varie competizioni elettorali. Come evidenziano le carte processuali,  erano molti gli esponenti politici o candidati alle varie elezioni, i quali, proprio nell’imminenza  delle varie tornate elettorali, si recavano in lavanderia a  visitare “il mastro” quasi a poterne  chiedere  “il permesso”.

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