Leggo sulla stampa l’ennesima denuncia di malfunzionamento della sanità, in particolare della sanità del nostro distretto sanitario.

Stavolta pare che ad essere andato in tilt sia l’ufficio ticket e il centro prelievi a causa di un guasto alla linea telefonica e una serie di disposizioni discordanti e contraddittorie, sembra non sia la prima volta che si verifica un simile disservizio.

Qualche tempo fa a Siderno in una giornata lavorativa non fu possibile pagare il ticket e conseguentemente effettuare quelle attività sanitarie prenotate da tempo, perché l’impiegata addetta, quel giorno in congedo per essere presente alla seduta di laurea di una sua congiunta, si era portata dietro le chiavi dell’ufficio di competenza all’interno del quale vi era tutta la documentazione necessaria per poter procedere al pagamento del ticket.

Riguardo invece alle forniture periodiche che la farmacia dell’ospedale di Locri dovrebbe erogare ai soggetti diabetici tra cui vi sono anche dei bimbi, i disservizi non sono casuali, bensì ormai consolidati e ripetuti nel tempo.

Gli interessati riferiscono che i dispositivi per la rilevazione della glicemia e quelli per l’infusione dell’insulina arrivano sempre in ritardo e mai nelle quantità previste dai piani terapeutici.

Alle richieste di spiegazioni circa quest’ultimo costante disservizio gli addetti ai lavori rispondono sempre nello stesso modo: la responsabilità è della Regione la quale non manda i soldi.

Siccome ormai l’anello al naso, per fortuna, non ce l’ha più nessuno, gli interessati e i loro familiari hanno assunto delle informazioni circa la problematica presso le altre ASP calabre e persino negli altri distretti della stessa ASP di R.C.

Il risultato di quella indagine ha rilevato che nelle altre ASP e in tutti gli altri distretti le forniture arrivano puntualmente e in quantità giuste nel rispetto delle prescrizioni mediche individuali.

Ergo, se fosse vero quanto riferito dai responsabili del servizio, vorrebbe dire che la Regione tra tutte le ASP e tutti i distretti discriminerebbe solo il distretto sanitario Jonico.

Sarebbe cosa plausibile? Non credo!

Si premette che all’interno del distretto Jonico esistono fior di professionisti sanitari seri e competenti, i quali spesso si sono trovati a lavorare a mani nude e ciò nonostante a salvare vite e ad erogare ottimi servizi sanitari.

Parimenti dobbiamo ammettere che esistono delle sacche di malagestio a livello burocratico e medico che hanno contribuito fortemente a ridurre la sanità in questo stato, attraverso sprechi, processi poco trasparenti e indifendibili rendite di posizione.

Perché questo excursus impietoso?

Per aiutare a capire che le cause e gli ostacoli al risanamento della sanità in particolare nella Jonica sono molteplici e non identificabili in un solo ambito.

Sovente si accusa solo la politica delle condizioni in cui versa il nostro sistema sanitario, posto che essa non è certo esente da responsabilità, però per onestà intellettuale bisogna riconoscere che vi sono altri e più fattori che l’hanno condizionata e continuano a farlo.

Spiace constatare che la Sanità sia diventata terreno di scontro politico sia a livello nazionale che locale, piuttosto che campo di convergenza di tutte le forze politiche per risanare un comparto di fondamentale importanza per la vita delle collettività.

Quando si urla al malfunzionamento odierno della sanità si i dimenticano i tagli lineari e provvedimenti aberranti come i test d’ingresso alla facoltà di medicina e le cooperative dei medici a gettone.

Si rimuove la responsabilità di alcune forze politiche oggi all’opposizione nazionale e regionale che quando furono al governo, in particolare nella nostra Regione, dopo aver deliberato la chiusura dei nosocomi con meno di 80 posti letto, decretò di fatto la chiusura di ben 18 ospedali.

La Politica è sinonimo di credibilità e a raccontar frottole la si perde…

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