Aristide Bava

SIDERNO – «Probabilmente intorno alla sanità ruotano interessi di diversa natura che impediscono soluzioni che dovrebbero essere ovvie. Adesso è tempo di fare una riflessione seria». Sono considerazioni del vescovo mons. Francesco Oliva, chiamato a concludere gli interventi della riunione promossa dal Comitato Pro casa della salute di Siderno. «Quello che mi pare doveroso evidenziare è che sta crescendo la sensibilità della gente. Anche questo – ha aggiunto – è un incontro fatto dai cittadini. Bisogna evitare che il mondo della sanità viaggi a due velocità. Noi non siamo da meno del Nord. Questa è una battaglia che sul territorio deve essere fatta. Ed è una scelta di campo anche politica. La Casa della salute di Siderno è necessaria anche perché servirà a far decongestionare l’ospedale di Locri».

 

Dopo l’introduzione di Sasà Albanese, l’intervento forte del sindaco do Locri Giovanni Calabrese che è anche delegato per la sanità del Comitato dei sindaci. Ha ovviamente evidenziato le disastrose condizioni in cui si trova l’ospedale, ricordando le promesse non mantenute, il viaggio dei sindaci a Roma, la visita del premier Conte. «Tutto – ha esclamato – con zero risultati».

Rubens Curia, responsabile di di Comunità Competente, ha ricordato che da 14 anni in gran parte d’Italia, le Case della Salute sono realtà fondamentali per la tutela della salute. Basta pensare all’Emilia Romagna dove ne sono attive oltre 120 e durante la pandemia hanno garantito tamponi e vaccinazioni. «Dal 2009 – ha detto – per la CdS di Siderno sono stati finalizzati 9 milioni e 740 mila euro, e addirittura due governatori nel 2013 e nel 2017 hanno sottoscritto una convenzione con i direttori generali dell’Asp, ma ancora oggi siamo qui a parlare della costruenda CdS. Prendiamo atto che tempestivamente il commissario Scaffidi ha chiesto ad Invitalia, incaricata 13 mesi fa dal commissario Cotticelli di seguire l’edilizia sanitaria della Calabria, di attivarsi in merito: nei prossimi giorni, ci è stato detto, sarà pubblicato il bando per reperire i progettisti della CdS: attendiamo con fiducia. Intanto – ha concluso – è necessario potenziare l’attuale ospedale di Siderno con medici specialisti interni che abbiano le attrezzature adeguate e che non siano dei prescrittori di esami, ma che siano messi nelle condizioni di lavorare».

È intervenuto poi Franco Mammì ex primario dell’ospedale di Locri. «La Casa della salute – ha detto – è l’asse portante di un progetto che va inserito in un quadro di riorganizzazione dell’assistenza territoriale più ampia, dove i protagonisti devono essere i medici di medicina generale e i pediatri di famiglia organizzati in Uccp e Aft, organizzazioni multidisciplinari diventate una priorità oramai imprescindibile per una medicina generale moderna. Questo consentirebbe di superare l’attuale scenario frammentato dei processi assistenziali, specie per la cronicità, e di garantire il miglior utilizzo delle risorse». Mammì ha evidenziato la necessità di un aumento del monte ore di specialistica ambulatoriale convenzionata, già richiesta dall’Asp e inspiegabilmente ferma sul tavolo del Commissario Longo per l’autorizzazione, in uno con l’acquisizione della strumentazione di base necessaria per l’espletamento delle attività, cosa che consentirebbe di poter realizzare da subito un centro di assistenza territoriale, ricco di valenze diagnostiche e terapeutiche, in grado di garantire la reale continuità tra ospedale e servizi territoriali, e di evitare così il ricorso all’ospedale per prestazioni erogabili meglio sul territorio.

Ali interventi della psicologa Daniela Diano e di Raffaele Gennaro sono seguiti quelli di Silvana Murdaca, responsabile del Distretto Locride, di Pier Paolo Zavattieri, delegato alla sanità dei sindaci dell’Area Grecanica, e di Antonino Zimbalatti, delegato alla sanità della Città Metropolitana. Il coro è stato unanime: è necessario che si attivino, già da adesso, servizi essenziali all’interno dell’ex ospedale di Siderno, senza la quale la sanità locridea, con il malfunzionamento dell’ospedale di Locri, rischia il collasso completo. Ed è stato inevitabile, per responsabili del Comitato. Sasà Albanese e Francesco Martino, lamentare l’assenza all’incontro dei commissari dell’Asp e regionale alla sanità, «che avrebbero potuto dare risposte su come intendano affrontare i problemi posti».

nella foto Mammì, Moms. Oliva, Rubens Curia, Albanese