di Aristide Bava

SIDERNO – E’ di un calabrese di Siderno il premio “Giovane dell’anno” per la cucina. E’ stato assegnato al cuoco Giuseppe Fragomeni della trattoria “Zio Salvatore” di Siderno superiore, e la cosa certamente significativa è la motivazione con cui la Guida “Slow food”, nota in Italia e nel mondo, gli ha assegnato il premio “Per la determinazione di un giovane di 22 anni nel voler tornare a casa. Un ritorno alla sua terra e quella della sua famiglia, nel suo paese e con la voglia di vederlo vivo, popolato e stimolante”. Una motivazione che calza a pennello con la necessità di ridare vita ai borghi della Calabria, una terra piena di queste “oasi” e di storie della loro cucina. L’ultima edizione della guida Slow Food è stata presentata nei giorni scorsi a Torino e al suo interno sono raccontate le diversità della buona cucina italiana e le tante “insegne” scelte in ogni angolo del nostro Paese che si occupano di cucina territoriale autentica. E’ stata questa la trentaseiesima edizione della guida simbolo di Slow Food che racconta la ricchezza e la diversità delle cucine regionali italiane, a un prezzo accessibile, nei locali consigliati e recensiti da oltre 250 collaboratori e dalla rete nazionale di Slow Food.

 

Alcune di queste osterie vengono premiate con la Chiocciola, il massimo riconoscimento, assegnato ai locali che si distinguono in modo particolare per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza. Per la Calabria le insegne indicate sono 73 anche se solo 14 di queste hanno ottenuto le “chiocciole” ovvero Pecora mera di Albi, Il tipico calabrese di Cardeto, A Casalura di Ciro Marina, Le Muraglie di Conflenti, La taverna dei Briganti di Cotronei, Il ritrovo dei Picari di Grotteria, Costantino di Maida, La collinetta di Martone, Calabria al cubo di Nocera Torinese, La rondinella di Scalea, U ricriju di Siderno, Il Vecchio Castagno di Serrastretta, appunto Zio Salvatore di Siderno superiore , Da Salvatore Talarico di Catanzaro. Quello di Giuseppe Fragomeni è, comunque, il premio forse più prestigioso, peraltro intitolato al grande chef Vittorio Fusari, e, comunque, più significativo perché il giovane che si è formato al nord ha sentito la grande voglia di ritornare nella sua terra per continuare la tradizione della sua famiglia che da molti decenni gestisce il locale di Siderno Superiore. L’ambito riconoscimento gli è stato consegnato da Emanuele Rabotti, presidente del Consorzio Franciacorta e da Anna Patrizia Ucci vedova del compianto Fusari noto come uno degli chef più importanti degli anni 90. Anche la sindaca di Siderno Mariateresa Fragomeni si è complimentata ufficialmente con il giovane cuoco per il prestigioso premio ottenuto a Torino ricordando che Giuseppe fa parte della “Terza generazione di una dinastia di ristoratori di Siderno Superiore” ed è riuscito a portare , un tocco di freschezza e visione innovativa nella buona cucina tradizionale calabrese.

Nella foto – La premiazione di Giuseppe Fragomeni – (Ucci, Fragomeni, Rabotti)