Un luogo sicuro per denunciare abusi e maltrattamenti, con l’obiettivo di proteggere e supportare donne e soggetti vulnerabili. Collaborazione tra Stato, Caritas e comunità locale.

Al commissariato di Polizia di Siderno è stata inaugurata una stanza d’ascolto dedicata alle vittime di violenza domestica e ai soggetti fragili. L’iniziativa, fortemente voluta dalla dirigente Serafina Di Vuolo, nasce nell’ambito di un progetto nazionale che ha già visto la realizzazione di 115 spazi simili in tutta Italia, tra questure e commissariati.

La stanza è stata concepita per accogliere le persone in un ambiente protetto e familiare, lontano dal freddo formalismo degli uffici di polizia. Gli arredi, pensati per riprodurre un’atmosfera domestica, aiutano le vittime a sentirsi a proprio agio e a superare condizionamenti psicologici. Un angolo è stato riservato ai più piccoli, pensato per accogliere bambini che spesso accompagnano le madri vittime di violenza.

Durante la cerimonia, il procuratore Nicola Gratteri ha ribadito l’importanza di strutture come questa, sottolineando la necessità di dare visibilità a queste realtà per incoraggiare chi subisce abusi a denunciare. Gratteri ha inoltre ricordato la sua esperienza a Siderno, dove ha iniziato la sua carriera, manifestando grande apprezzamento per il lavoro svolto dalla dirigente e dalla comunità locale.

Fondamentale anche il contributo della Caritas diocesana di Locri-Gerace, che ha partecipato all’allestimento della stanza e lavora attivamente per supportare donne e famiglie costrette ad abbandonare le proprie abitazioni a causa di violenze domestiche. Carmen Bagalà, direttrice della Caritas, ha evidenziato come l’aumento delle denunce non indichi necessariamente un incremento dei fenomeni di violenza, ma una maggiore fiducia verso le istituzioni.

«Il nostro obiettivo è accompagnare le donne in un percorso che le porti dalla denuncia alla piena autodeterminazione», ha spiegato Bagalà, aggiungendo che la rete tra istituzioni e comunità locali è fondamentale per fornire supporto emotivo e pratico alle vittime.

Negli ultimi anni, le denunce nel territorio sono raddoppiate, grazie anche all’efficacia deterrente di provvedimenti come l’ammonimento del Questore e alla collaborazione con centri antiviolenza. Tuttavia, rimane ancora molto lavoro da fare per contrastare un fenomeno che continua a rappresentare una grave emergenza sociale.

Questa stanza d’ascolto non è solo un luogo fisico, ma un simbolo di speranza e un passo concreto verso la protezione delle persone più vulnerabili, offrendo loro il coraggio e il sostegno necessari per affrontare un cammino di rinascita.

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