Aristide Bava
SIDERNO – Uno dei problemi prioritari posto dai giornalisti durante il dibattito serale di lunedi tra i tre leader sindacali Maurizio Landini ( Cgil), Luigi Sbarra ( Cisl) e Pierpaolo Bombardieri (U il) è stato quello della sanità. Lo ha fatto,primo tra gli altri, il giornalista Arcangelo Badolati ricordando una serie di criticità che prima e dopo la pandemia hanno interessato la Regione Calabria con vicende paradossali auspicando che la battaglia per l’emergenza sanità venga condotta in maniera prioritaria in Calabria. A lui ha risposto Maurizio Landini che ha sviluppato un intervento di largo respiro ricordando i forti tagli del Governo sulla sanità e puntando l’indice sulla sanità privata “Non è solo necessario cambiare la sanità – ha detto ma bisogna cambiare e investire sulla sanità pubblica. Si è sviluppata un’idea di sanità privata che non può trovarci d’accordo” .
E poi Landini ha fortemente contestato anche la ” logica dei commissariamenti” dicendosi d’accorso su un piano di diritto alla sanità che favorisca la sanità pubblica, ricordando la mancanza di una adeguata prevenzione e sostenendo la necessità di fare una giusta battaglia pe garantire realmente il diritto alla salute” L’incontro, ben condotto da Pietro Melia , direttore responsabile del settimanale locale ” La Riviera” che ha organizzato unitamente alle rappresentanze regionali di Cgil, Cisl e Uil, l’evento si è sviluppato con interventi variegati dei giornalisti dopo un intervento di saluto della presidente della Commissione straordinaria del Comune di Siderno, viceprefetto Maria Stefania Caracciolo.
Poi la serie di domande/considerazioni dei giornalisti Pino Aprile, Giuseppe Soluri, Carlo Macrì, Pippo Diano,Sergio Conti, Salvatore Audia, Enzo Romeo, Giuseppe Mazzaferro , Massimo Clausi e il già citato Arcangelo Badolati. Si è parlato di soldi – ci sono o non ci sono ? – della loro quantità, dei danni provocati dalla cattiva sanità in Calabria, di una Regione senza forza politica e delle varie problematiche, ormai più che note, che penalizzano lo sviluppo con specifici riferimenti anche alla presenza della criminalità organizzata ” che spesso diviene un falso alibi per giustificare le inadempienze che sono del Governo”. E un punto forte è stata anche la problematica dello scioglimento dei consiglio comunali e dei commissariamenti. Landini, Sbarra e Bombardieri si sono alternati nelle loro risposte rimarcando l’unità con cui si stanno muovendo le loro organizzazioni sindacali. Pierpaolo Bombardieri ha affermato che il Paese sta vivendo un momento profondamente difficile ma anche estremamente decisivo per uscire da una condizione drammatica e rilanciarsi in modo strutturale con una necessaria progettualità. “Il futuro della Calabria – ha detto – si coniuga nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le urgenze si accentuano per il Mezzogiorno e per la Calabria dove l’indice di povertà è maggiore”. Bombardieri ha, quindi, auspicato un progetto di sviluppo per una nuova idea di Paese, di Mezzogiorno e della Calabria. Dal canto suo Luigi Sbarra ha ribadito l’importanza di lanciare un messaggio al Governo e ribadire che, senza il riscatto del Sud, l’Italia non riparte, e la stessa opportunità del PNRR rischia di andare sprecata. La Calabria e in particolare la Locride, rappresentano la quintessenza della sfida, perché presentano al loro interno, moltiplicate, tutte le criticità del Mezzogiorno”. Ha ricordato, però le grandi potenzialità di sviluppo del territorio ed ha evidenziata la necessità di avviare un Piano straordinario per il lavoro che favorisca anche concreti investimenti pubblici e privati. Ha parlato del Recovery fund , che unito alle risorse della nuova programmazione europea, mette a disposizione del Mezzogiorno 202 miliardi da utilizzare entro il 2027. “Una occasione irripetibile . Ecco la necessità – ha detto di stare uniti e fare una battaglia comune per fare insieme: progetti, riforme e investimenti con un auspicabile patto sociale indirizzato allo sviluppo, alla coesione e alla legalità”. E su questo aspetto, Landini, che ha chiuso gli interventi, ha messo tutti sull’avviso: non sarà una battaglia facile ma la nostra presenza qui serve a testimoniare che siamo pronti a fare una grande battaglia perchè siamo tutti convinti che se non riparte il Sud non riparte il Paese.
nelle foto:  Melia, Landini, Bombardieri, Sbarra e Badolati