R. e P.

Nel dirimere le criticità emerse nell’iter per la demolizione e ricostruzione della Scuola Secondaria di primo grado “Corrado Alvaro”, un ruolo di primaria importanza poteva essere svolto dall’amministrazione comunale e quindi dalla politica.

Se fare politica significa assumersi delle responsabilità, abbiamo allora un esempio plastico di come sia stata annichilita tale “arte”.

Per procedere con l’appalto dei lavori dell’opera in questione, sarebbe stato necessario soltanto che il Responsabile del Settore 6 del Comune di Siderno si fosse assunto la responsabilità di procedere, legittimamente, con un silenzio assenso senza perdersi nei meandri delle annose lungaggini dell’ex Genio Civile di Reggio Calabria anche perché, come affermato dal Sindaco in persona nel suo intervento di stamane, all’arrivo del corteo partito dall’attuale sede dell’istituto scolastico, solo il 5 maggio u.s. è arrivata formale richiesta di integrazione.

Infatti tale pratica era stata caricata ab illo tempore nell’AINOP, ossia l’archivio Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche, istituito dal legislatore con la conversione del D.L. 109 del 2018 nella Legge n.130 del 2018.

L’esito positivo della verifica su tale piattaforma esclude il certificato di deposito presso il Genio Civile ed i progetti corredati della verifica sono depositati in modalità telematica presso la banca dati AINOP, cosÌ pure le varianti di carattere sostanziale regolarmente approvate ed infine la relazione a strutture ultimate ed il certificato di Collaudo statico.

Si sarebbe potuto procedere, quindi, alla fase di appalto dei lavori, trasferendo la responsabilità dalla suddetta struttura pubblica al professionista, sia esso interno o esterno all’Amministrazione.
Nel caso in questione, a maggior ragione il Responsabile del Settore 6 avrebbe potuto assumersi tale responsabilità in quanto, in precedenza, faceva parte del team di tecnici a cui era stata affidata la progettazione dell’opera.

Non di meno, nonostante il Primo cittadino abbia sfilato in testa al corteo manifestando, di fatto, contro se stessa e la propria Giunta, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto assumersi l’onere e l’onore di conferire l’indirizzo politico indicando al tecnico di seguire tale strada.

A questo punto, a causa del caro materiali, c’è purtroppo il reale rischio che il contributo assegnato al Comune per la realizzazione tale opera non sia sufficiente alla conclusione dei lavori e quindi, onde evitare che trascorra ancora chissà quanto tempo prima che i nostri ragazzi possano rimettere piede nella sede a loro destinata, auspico che la Giunta Comunale proceda nel più breve tempo possibile con una richiesta di accesso al fondo ministeriale istituito per sopperire a tali problematiche.

Antonio Cosimo Pio Trimboli