Aristide Bava
SIDERNO – E arrivato il momento di rompere gli indugi : Bisogna far riaprire subito l’ Ospedale di Siderno. Le voci autorevoli che si stanno levando da più parti – e di ieri anche quella di Gino Strada – sulla necessità di far riaprire gli Ospedali della Calabria chiusi un decennio addietro soprattutto per problemi di natura economica e non certo perchè non necessari, hanno ulteriormente stimolato i cittadini di Siderno che da otto mesi ,ormai, invocano la necessità della riapertura dell’ex Ospedale, già destinata a Casa della salute, ma solamente, ancora, sulla carta. E così Sasà Albanese e Francesco Martino che sono stati i principali organizzatori del Sit-In di domenica scorsa, a nome del Comitato spontaneo pro apertura dell’ Ospedale. hanno diramato un comunicato per evidenziare la necessità di “far crescere la mobilitazione e l’attenzione verso questa vergogna che da anni è uno schiaffo ai cittadini di Siderno e della Locride”. Ovviamente ciò si riferisce al fatto che l’ Ospedale rimane chiuso mentre – è scritto nel documento – si tratta di “Una struttura che può erogare servizi essenziali, costruita con i soldi dei cittadini e lasciata in uno stato di abbandono, una condizione non più accettabile”. Albanese e Martino scrivono “Abbiamo posto il problema e continueremo a porlo finché non si prenderà una decisione utile. Tutte le domeniche saremo lì a rivendicare il nostro diritto alla salute. Un diritto che oggi viene negato soprattutto alle fascia più deboli di questa società, perché chi ha agiatezza economica può rivolgersi al privato o emigrare verso altre regioni. Chi non ha risorse non può neanche accedere a quei controlli essenziali per prevenire conseguenze più serie, e di conseguenza si può morire per mancata profilassi.”. Poi anche alcuni aspetti di questa emergenza di notevole attualità ” In questo momento – dice la nota – sono necessarie le USCA per affrontare il diffondersi del virus e, nella Locride è attiva una sola unità per 145.000 abitanti.

È necessario istituire almeno un’altra per la Locride Nord e lo si può fare a Siderno subito. Ci sono servizi che possono partire subito senza grandi sforzi. La nostra mobilitazione questo chiede: ricostruire la sanità territoriale pubblica a partire da cose immediatamente attivabili, in una visione di complementarietà con l’ospedale di Locri”. Poi si ricorda che “Siderno è stato chiuso con la promessa di una riconversione in Casa della Salute; sono passati 10 anni ed è tempo che questa promessa venga rispettata. Nel prosieguo della mobilitazione ci attiveremo per valutare anche eventuali responsabilità sul piano personale da parte di chi ha la titolarità di questa struttura lasciata in abbandono”. Nella parte finale un avviso decisamente chiaro “Noi non molleremo fino a quando, il nuovo Commissario alla Sanità, la Regione o chi per loro non attiveranno un tavolo che consenta l’avvio di servizi presso l’ospedale di Siderno. Non possiamo tollerare di vivere in una condizione di precarietà e di rischio sanitario anche per patologie facilmente curabili”. Il nuovo appuntamento con la cittadinanza è fissato, dunque, per domenica 6 dicembre, dalle ore 10,30 alle ore 12, con un ulteriore SIT-IN, davanti all’ex-ospedale.