Un gesto che lascia senza parole, uno sfregio inaccettabile contro il futuro sportivo di Siderno. Il campo sportivo della frazione “Mirto”, ancora in fase di completamento e non ancora pienamente operativo, è stato vandalizzato da ignoti nella notte. Ad essere presi di mira, con gravi danni, sono stati gli spogliatoi, i magazzini della struttura, oltre a porte, finestre e le recinzioni perimetrali del terreno di giuoco.
Un atto vile, vergognoso, che offende non solo lo sport, ma l’intera comunità sidernese. Un gesto vomitevole che merita la più ferma condanna e che va stigmatizzato senza mezzi termini.
Siderno è una città che vuole vivere di sport, di calcio, di inclusione e di crescita attraverso le sue strutture e i suoi giovani. Questo campo, in particolare, rappresentava e rappresenta una grande opportunità per il rilancio dell’attività sportiva in un quartiere che attende da anni luoghi di aggregazione e di pratica sportiva dignitosi.
E invece ci ritroviamo, ancora una volta, a fare i conti con la mano ignorante, incivile e criminale di chi non ha rispetto per nulla: né per il bene comune, né per il futuro dei nostri ragazzi, né per gli sforzi di chi, con fatica, cerca di costruire qualcosa per il bene della collettività.
Ciò che è accaduto alla struttura di Mirto è il sintomo di una parte ristretta, ma purtroppo ancora presente, della nostra società: una frangia buia, che agisce nell’ombra e che continua a minare la crescita e la speranza. Ma Siderno non si arrende. Questa città ha dimostrato, in tante occasioni, di saper reagire con forza e determinazione. E anche stavolta saprà farlo.
Il campo sportivo di Mirto sarà ripristinato, migliorato, e reso nuovamente simbolo di rinascita. Non permetteremo che la violenza e la stupidità abbiano l’ultima parola. L’impegno dell’amministrazione, in questo senso, è e sarà indubbio.
Chi sa, parli. E le autorità facciano piena luce su quanto accaduto. Non per vendetta, ma per giustizia. Perché Siderno e il suo popolo meritano di più. Di seguito le foto del vile atto vandalico
Stefano Muscatello- telemia.it