L’amministratore unico della “Desirèe srl”, Giampiero Fraietta, assistito dall’avvocato Alessia Ferraro, ha inteso esprimere la sua posizione, dopo che martedì in consiglio comunale il gruppo di maggioranza ha votato “la non esistenza di prevalenti interessi pubblici per la conservazione del fabbricato abusivo sul lungomare delle Palme”, incaricando il segretario generale e il dirigente dell’area “Infrastrutture e Servizi del Territorio”, di predisporre quanto necessario per il ripristino dell’area demaniale marittima occupata.

Come riporta Francesca Cusumano su gazzetta del sud oggi in edicola, sia Fraietta che l’avvocato Ferraro sono partiti da un assunto , ovvero che “ il fabbricato non può ritenersi abusivo fino a quando il Tar non pronuncerà la relativa sentenza”. Un punto quest’ultimo , sul quale anche i gruppi di minoranza, nella seduta del 23 aprile scorso, si erano appellati, esortando l’amministrazione a un ulteriore momento di confronto, se non altro perché qualora il Tar si pronunciasse a sfavore dell’ente, questo potrebbe andare incontro a un pesantissimo danno erariale.

“Il Tar- ha dichiarato l’avvocato Ferraro- non si è ancora pronunciato, al di là delle sospensioni cautelari che servono a bloccare l’immediata esecutività del provvedimento. Il rischio è- ha proseguito- che il Comune, fino a quando la sentenza non sarà pronunciata, vada avanti e demolisca nelle more della sentenza di accoglimento del nostro ricorso. Questo è il problema che quotidianamente stiamo affrontano con il mio assistito, se occorra, cioè, smontare la struttura, collocandola in una nuova area con la possibilità però che, se il Tar dovesse pronunciarsi a nostro favore, dovremmo nuovamente rimontare, creando dei danni dal punto di vista economico e strutturale”.

In tal caso, da quanto evidenziato dall’avvocato Ferraro, ci si troverebbe dinanzi ad una situazione in cui il progetto del Pnrr di riqualificazione della villa comunale, si andrebbe a sovrapporre alla concessione, che, eventualmente, il Tar potrebbe riconoscere. “In realtà- ha confermato l’avvocato- la concessione non è mai stata dichiarata decaduta”.

Inoltre, da un incontro avuto a giugno 2022, pochi mesi dopo l’insediamento dell’Amministrazione Fragomeni, l’avvocato Ferraro e i suo assistito avevano riportato all’attenzione dell’Ente, la legge regionale numero 17  del 2015, secondo cui, se viene meno dell’interesse pubblico, il Comune può assegnare una nuova area , “una richiesta- ha concluso l’avvocato- che il Comune ci ha negato. Dopo quell’incontro non ce n’è stato altro, né ci sono state nuove proposte.

Non solo. Nel 2016, prima dell’approvazione del piano spiaggia, l’allora responsabile del settore 5 politiche del territorio e dell’ambiente del comune di Siderno, Nicola Tucci, aveva valutato l’opera “come gradita e opportuna per la comunità sidernese, nonché apprezzabile sotto il profilo estetico-architettonico”.

Anche sul mancato pagamento dei canoni pregressi non corrisposti dalla Desirèe srl, Fraietta e il suo avvocato hanno precisato che, dalla sentenza del luglio 2020 che aveva assolto con formula piena tutti gli imputati coinvolti in un procedimento penale parallelo, disponendo il dissequestro della struttura, era stato acclarato che i “canoni delle concessioni demaniali venivano effettivamente corrisposti , non dal legale rappresentante della Desirèe srl, ma dal socio Domenico Romeo, per gli anni di spettanza dal 2007 al 2010”

“Ci troviamo in un’impasse- ha detto Ferraro- perché se ci azzardiamo a smontare la struttura, ci caricheremmo dell’onere economico di danneggiarla irrimediabilmente. Se il Comune andasse avanti, demolirebbe una struttura senza avere la certezza che sia realmente abusiva.

La sentenza potrebbe dar ragione all’una o all’altra parte, rischiamo al 50 % smontando o rimanendo lì. Il Comune – ha proseguito- sta affrettando i tempi. Continuiamo – ha concluso- a tendere la mano all’Amministrazione per un vero incontro che abbia come obiettivo di tentare il raggiungimento di un accordo”

fonte: gazzettadelsud.it