L’amministrazione comunale avverte che domani la frazione di rifiuto multimateriale non verrà ritirata, a causa dell’intasamento dell’impianto di TMB di San Leo, sovraccarico di scarti di lavorazione in uscita, di quella parte cioè di rifiuto che non può essere ulteriormente differenziata per l’avvio al riciclo e che andrebbe conferita, dopo la debita stabilizzazione, nella discarica di servizio.
Peccato che l’Ato 5, cioè il territorio ricadente nell’ambito della città metropolitana di Reggio Calabria, non se ne sia ancora dotato.
Tuttavia, da mesi sentiamo ripetere come un mantra da autorevoli esponenti della metrocity che quest’ultima, nei 2 ANNI trascorsi dalla sua costituzione, abbia svolto un grandissimo lavoro.n
Quando andiamo a chiedere però cosa concretamente abbia realizzato nel settore, in particolare dell’impiantistica integrata per il trattamento dei rifiuti urbani che sarebbe la funzione principe dell’ente di Palazzo Alvaro, ci si addentra in una sorta di nebulosa, dove vengono sciorinate strategie di investimento a colpi di milioni di euro, ma di reale non si trova un bel nulla.
Infatti, in oltre due anni dalla nascita della città metropolitana, nessun nuovo impianto è sorto in quello che fu il territorio della vecchia provincia di RC.
Da anni siamo in perenne emergenza rifiuti proprio a causa della carenza e del mal funzionamento degli impianti, ormai vetusti e obsoleti.
Il famoso piano d’ambito di cui spesso si parla, è ancora in fase di redazione, l’individuazione del sito della discarica di servizio del TMB di Siderno ad oggi non è ancora avvenuta.
Mi chiedo e chiedo in cosa sia consistito il “grande e faticoso lavoro” svolto dalla città metropolitana in questi due anni?
Quello che possiamo vedere e toccare con mano è, il nulla cosmico!
E adesso che il governo regionale, alla luce dei pessimi risultati raggiunti dall’ATO 5, ha giustamente accentrato le competenze presso un unico ATO affidando la regia a chi ha dimostrato sul campo di saper svolgere il proprio lavoro, si inveisce contro la Regione perché spodestati del prezioso giocattolo della delega ambientale.
La riprova, se ve ne fosse stato bisogno, del nulla prodotto dalla città metropolitana risiede nel fatto che alla luce di questa ennesima emergenza rifiuti, il consigliere metropolitano delegato all’ambiente propone lo stoccaggio temporaneo degli scarti di produzione nelle aree attrezzate degli impianti di Gioia Tauro e Sambatello, dichiarando che, “il problema centrale resta sempre quello di assicurare l’uscita degli scarti di lavorazione degli impianti che stanno lavorando.”
Inoltre, nel tentativo di rasserenare i cittadini, la città metropolitana, per voce del consigliere Fuda, comunica che è stata già avviata una manifestazione d’interesse, alla quale hanno partecipato diverse ditte, proprio per mandare fuori dal territorio metropolitano gli scarti di lavorazione, mancando gli impianti di destinazione finale, a costi elevatissimi che saranno riversati nelle prossime bollette inviate ai cittadini.
Questa secondo Fuda sarebbe il frutto di quella “strategia complessiva ben precisa, di cui l’ente metropolitano va tanto fiero…
Antonella Avellis