R. e P.
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Il Tar di Catanzaro ha rinviato alla sede di Reggio Calabria il giudizio sulla legittimità dell’ampliamento del TMB.
I cittadini di Siderno dovranno ancora aspettare per sapere quale decisione prenderà il Tribunale Amministrativo sul previsto ampliamento dell’impianto di separazione dei rifiuti già insistente sul territorio del comune.
E’, infatti, di ieri l’ordinanza su uno dei due ricorsi presentati con la quale il Tar di Catanzaro ha spostato la competenza territoriale a decidere su quello di Reggio Calabria.
E’ inutile e assolutamente superfluo soffermarsi sulla correttezza di tale decisione, posto che, secondo il nostro modesto parere, il Tar di Catanzaro avrebbe potuto decidere e non stiamo qui a spiegare il perché, ma ciò che rileva nel merito è l’ulteriore ritardo nella decisione di una questione vitale non soltanto per la città di Siderno, ma per tutto il comprensorio.
Gli aspetti negativi sotto il profilo paesaggistico-ambientale e salutare sono di tutta evidenza e ribaditi più volte e in ogni sede, per ultimo proprio con l’atto di intervento al Tar, e ciò è tanto vero che l’opera andrebbe a contrastare con il Quadro Territoriale paesaggistico della Calabria, con il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Reggio Calabria e con gli strumenti urbanistici in vigore nel Comune di Siderno.
L’opera andrebbe realizzata sul fiume Novito, ossia in una zona che è sottoposta a vincolo per rischio idraulico e inondazione e sottoposta a vincolo per colture di pregio, produzioni agricole e forestali tipiche.
Come procedere ora?
Il “Comitato Sidernohagiàdato” continuerà la sua battaglia, continuerà ad intervenire in giudizio a sostegno dei ricorsi presentati e a seguire passo passo ogni azione della Regione Calabria sul tema e sull’ambiente in genere.
Il monito, tuttavia, è quello di spingere l’amministrazione comunale, e non soltanto quella di Siderno, nonché il Comitato dei Sindaci della Locride a richiedere un incontro al Presidente della Regione Calabria per ragionare a tutto tondo sulla gestione dei rifiuti in Calabria e per chiedere di non procedere con l’esecuzione dell’opera, prima della decisione giudiziale.
E’ necessario, infatti, cambiare le scelte finora adottate per seguire le direttive europee, che considerano gli impianti del tipo TMB antiquati e non rispondenti alle esigenze e necessità di raggiungere gli obiettivi in materia ambientale prefissati dall’Europa entro il 2050.
Lo stesso ex Assessore all’Ambiente Regionale in una riunione organizzata in Regione aveva detto che questo tipo di impianti sono da eliminare a breve termine.
Ci domandiamo allora : perché spendere 42 milioni di euro pubblici in un’opera che inquina e che a breve sarà considerata vetusta?
Noi del Comitato qualche modesta idea sul tema ce l’abbiamo, vorremmo discuterne col Presidente della Regione Calabria, speriamo che ci ascolti e, soprattutto, che non procedano con i lavori prima della decisione del Tar sui ricorsi.
Ufficio Stampa
Comitato “Siderno ha già dato”
foto archivio