Partecipazione e Trasparenza: dubbi sulla coerenza del gruppo consiliare PD

Abbiamo letto il comunicato diffuso il 6 agosto u.s. dal gruppo consiliare del Partito Democratico.

In questa fase scegliamo di non raccogliere provocazioni politiche né di rispondere alle gravi accuse personali rivolte ai nostri consiglieri comunali, ai quali, al di là di ogni legittima critica, non si può negare la costante proposta di idee costruttive e una chiara visione politico-amministrativa, dimostrata tanto nel corso della loro esperienza quanto nella presente consiliatura.

Il tono del comunicato tradisce un evidente nervosismo, tipico di chi, per limiti di capacità e competenze, rifugge il confronto aperto sui reali problemi che riguardano il futuro della nostra comunità.

È facile riconoscere l’atteggiamento di chi è abituato ad abbassare la testa, tacere e alzare la mano per approvare decisioni altrui, senza un proprio contributo critico.

Rileviamo con preoccupazione una palese contraddizione: sebbene in sede di commissione consiliare — alla quale partecipano ben tre consiglieri di maggioranza — si fosse convenuto su una certa impostazione, il gruppo consiliare PD ha poi scelto di ridurre la portata dei diritti riconosciuti dalla Legge Regionale n. 19/2002 (e successive modifiche e integrazioni) agli articoli 2 e 11.

Infatti, questi articoli garantiscono la partecipazione non solo dei tecnici, ma anche dei cittadini e di tutti i portatori di interesse, nell’ambito dei procedimenti di pianificazione territoriale e urbanistica.

A beneficio della chiarezza, riportiamo di seguito il testo integrale dell’articolo 2 della suddetta legge:

Art. 2 – Partecipazione

Nei procedimenti di formazione ed approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica sono assicurate:

la concertazione con le forze economiche e sociali nonché con le categorie tecnico-professionali, in merito agli obiettivi strategici e di sviluppo da perseguire;

specifiche forme di pubblicità per la tutela degli interessi coinvolti, anche diffusi;

il raccordo tra i soggetti preposti alla gestione degli strumenti di pianificazione e quelli incaricati della tutela delle risorse territoriali e della gestione delle attività impattanti sul territorio (mobilità, energia, turismo, commercio, ecc.).

Deve essere garantita la partecipazione dei soggetti interessati, attraverso la massima pubblicità degli atti, l’esame delle deduzioni pervenute e la motivazione delle eventuali decisioni di accoglimento o rigetto.

Alla luce del documento dei consiglieri di maggioranza, è evidente che le premesse perché la riunione prevista per domani, 8 agosto alle ore 11:00 nella sala consiliare, possa essere realmente utile e costruttiva appaiono purtroppo poco incoraggianti.

Soprattutto se l’intenzione dell’A.C. è quella di bypassare la fase della concertazione con le forze economiche e sociali con la messa a loro disposizione della documentazione utile per consentire di esprimere un giudizio compiuto sul Piano Quadro.

E ciò  prima che l’importante strumento urbanistico venga formalmente adottato, momento questo a partire dal quale potranno essere presentate solo delle osservazioni da parte dei cittadini riguardo a situazioni particolari, non essendo più possibile a quel punto una valutazione complessiva del Piano ed eventuali modifiche dello stesso che possano rivedere la sua visione d’insieme e soprattutto le ricadute in termini di sviluppo di quell’area e conseguentemente di tutta la città.

Confidiamo comunque in quell’incontro per comprendere se la posizione del gruppo consiliare PD coincida con quella dell’Amministrazione Comunale e, soprattutto, per valutare se esistano margini concreti per accogliere i contributi dei tecnici e degli altri stakeholder interessati.