Si è conclusa, presso l’ex base Usaf di Monte Nardello, a Roccaforte del Greco, nel reggino, un’esercitazione congiunta fra Esercito e Carabinieri – nome in codice “Summitas” – che dall’8 al 10 maggio ha visto operare, insieme, il 1° Reggimento Bersaglieri di Cosenza; il 2° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Sirio” di Lamezia Terme; il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria; lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Calabria; e l’8° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo Valentia.

All’attività addestrativa hanno presenziato il Comandante del Comando Forze Operative Sud dell’Esercito Italiano, il Generale Giuseppenicola Tota; il Comandante Interregionale Carabinieri Culqualber, Generale Riccardo Galletta, recentemente nominato Vice Comandante dell’Arma dei Carabinieri; il Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani; il Comandante della Legione Carabinieri Calabria, Generale Pietro Salsano.

Il supposto operativo di partenza ha comportato l’impiego dei militari in un immaginario scenario nazionale che prevedeva l’esecuzione di un attentato ai danni di un centro governativo di rilevanza strategica.

L’articolata attività esercitativa, improntata al massimo realismo e prima a livello nazionale nel suo genere, diretta dal Colonnello Francesco Iacono, Vice Comandante della Legione insieme al Colonnello Francesco Ferrara, Comandante del 1° Reggimento Bersaglieri di Cosenza, ha consentito di testare, in una zona molto compartimentata e caratterizzata da una complessa morfologia e da un clima particolarmente rigido, le nuove tecnologie in dotazione; le tecniche e le capacità operative dei reparti impiegati e dei loro assetti specialistici, oltre che affinare le procedure di coordinamento e collaborazione tra Carabinieri ed Esercito, in caso di eventi critici per la sicurezza pubblica.

L’esercitazione “Summitas”, fortemente voluta dal Generale Salsano – che tante risorse ha investito sul settore dell’addestramento e della qualificazione dei militari – e molto apprezzata anche dal Prefetto Mariani, è stata un’espressione genuina di quello spirito di corpo che, come ribadito dal Generale Galletta, ripercorre concettualmente l’ideale del “marciare divisi per colpire uniti” e sicuramente “un encomiabile esempio di interoperabilità, una mirabile sinergia, un modello da ripetere, sostenere ed esportare” come ha concluso il Generale Tota.

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