Di Francesco Marrapodi

Sì, perché c’è una Calabria diversa nel mondo, più innovativa, che profuma di bosco, di fieno, di terra fertile e che si racconta attraverso il gusto. È la Calabria delle eccellenze culinarie, dove ogni prodotto è un’eredità custodita e tramandata come un rito sacro. Qui il passato si sposa con gli antichi sapori — intensi, decisi, profondi — per poi partorire intuizioni moderne che mandano in estasi il palato. È la Calabria del peperoncino, dell’essenza del bergamotto che scorre dorato come luce liquida, dei salumi che raccontano storie e fuoco di stagioni. È la Calabria che cucina il futuro con ingredienti millenari. Una tavola dove il tempo si siede, sorride e si abbuffa.

E la Nerella al bergamotto ne è l’esempio più lampante. La Nerella non è una semplice mortadella, ma un’ode alla nostra terra. Nasce dal maiale nero d’Aspromonte, creatura nobile e selvaggia, allevata allo stato brado tra boschi di castagni, radici generose e silenzi punteggiati di ghiande. È lui, il sovrano dei suini, a donare la sua carne pregiata per dar vita a questa eccellenza. La Nerella al bergamotto incanta il palato con un sapore ricco, puro, e lascia dietro di sé un sussurro di zagara — profumo d’amore e di Mediterraneo. Ma non è sola in questo viaggio di delizie: nella stessa fucina di sapori nascono meraviglie come la mortadella alla ‘nduja, quella al pistacchio, la salsiccia, il capocollo, il guanciale, la pancetta… e naturalmente, la regina infuocata: la ‘nduja. A firmare questi capolavori sono alcune aziende della Locride, custode della tradizione e orgogliosa interprete del Consorzio del Maiale Nero d’Aspromonte. Qui, ogni prodotto è un atto d’amore verso la terra, senza conservanti, e con tutta la verità e la forza di una cucina che parla il linguaggio dell’autenticità. Un tuffo nei sapori veri insomma, un viaggio sensoriale che, ancora una volta, rende la Calabria protagonista assoluta del gusto italiano.