L’arte della fotografia e dell’audiovisivo come visione aperta sul mondo: “Sguardi incrociati” è il progetto della Eurocoop Jungi Mundu contro tutte le discriminazioni e per la promozione di valori assoluti quali inclusione, solidarietà, condivisione. Un lungo workshop itinerante, tra Camini, Sant’Ilario dello Ionio e Rosarno, con momenti teorici e pratici, per raccontare l’immigrazione e le sue tante sfaccettature attraverso gli scatti e le immagini dei beneficiari del progetto di accoglienza della Eurocoop Jungi Mundu. Lo sguardo e la voce dei protagonisti dell’immigrazione per raccontarla da dentro, in prima persona. «Con questo progetto, che vede protagonisti i nostri beneficiari, si vuole dare spazio alla nuova “arte della presenza” dei cittadini stranieri nello spazio pubblico e nella dimensione privata del nostro territorio – spiega Rosario Zurzolo, presidente della Eurocoop Jungi Mundu – È anche un’occasione di crescita professionale per i giovani immigrati, attraverso la fotografia, con una partecipazione più attiva nella società di accoglienza e nei territori vicini, amplificando le possibilità di crescita, di interazione e di scambio, aprendo così le porte a un cammino davvero multiculturale, autentica ricchezza per il futuro dei popoli. Grazie a “Sguardi incrociati” i nostri beneficiari avranno modo di raccontarsi senza filtri e testimoniare la trasformazione economica, sociale e pure urbanistica di un piccolo borgo come Camini, salvato dallo spopolamento grazie all’accoglienza».

 

Si parte domani con la presentazione del progetto, la consegna delle attrezzature e l’avvio di un corso base di fotografia e approccio all’uso delle attrezzature e della narrazione per immagini. Nei giorni successivi si procederà con scatti fotografici tra Camini e Sant’Ilario, con le tappe nel borgo antico di Condojanni e nelle principali aziende del luogo, e poi Rosarno, nella zona di San Ferdinando: un percorso tra le storie e luoghi attraverso la visione dei migranti, con la guida dei tutor Oreste Montebello, Ernesto Sestito e Ivan Arella, che accompagneranno in maniera professionale gli “sguardi” dei beneficiari attraverso l’obiettivo. «Lo sguardo è profondo ed eloquente più delle parole – dice Oreste Montebello –. Dove non si arriva con la lingua si arrivava con gli sguardi e, quando questi si incrociano, ci si comprende perfettamente. Oggi sono sempre più curioso di indagare, attraverso sguardi differenti ma uguali, i punti di vista che cambiano solo perché il nostro vissuto è stato diverso, ma perfettamente coniugabile attraverso la fotografia che ci accomuna e ci dà la chiave di ingresso dentro esperienze e mondi distanti ma bagnati dalla stessa acqua». Gli scatti dei partecipanti saranno poi selezionati per la stampa e l’allestimento della mostra dislocata per le vie di Camini, visibile anche online, in un tour virtuale, innovativo, fortemente interattivo. Inserti video e audio permetteranno ai beneficiari coinvolti di descrivere la foto realizzata, di raccontare le proprie emozioni e l’esperienza maturata grazie al workshop, oltre alle loro storie di vita; mentre i visitatori online potranno anche lasciare commenti, scrivere porre domande e dialogare con gli autori. A conclusione della settimana di lavoro l’incontro sul tema “Media, comunicazione ed immigrazione. Strumenti e tecniche per narrazioni contemporanee e la diffusione di valori inclusivi e il contrasto all’Hate Speech, fake news e stereotipi”. Ufficio stampa