Fissare la residenza nelle case estive così da beneficiare di agevolazioni ed esenzioni, e non pagare l’Imu. Un escamotage che secondo gli inquirenti avrebbe consentito i non versare l’imposta sugli immobili per un valore che si stima s’aggiri intorno agli 830 mila euro su una base imponibile catastale di oltre 32 di milioni.

È quanto ritengono di aver scoperto i finanzieri di Cosenza che con l’operazione “Callidus” (dal latino: astuto, furbo) hanno segnalato il tutto all’Ufficio Tributi del Comune di Scalea.

Le fiamme gialle della Tenenza della cittadina tirrenica della provincia bruzia, hanno analizzato oltre mezzo miglia di posizioni a rischio, incrociando dei dati acquisti presso l’anagrafe comunale con le banche dati in uso al Corpo.

Le attività hanno portato a far ritenere che l’iscritto nell’anagrafe dell’ente non vivesse stabilmente ed abitualmente nel luogo della residenza dichiarata, come abitazione principale perdendo, così, il diritto all’esonero dal pagamento dell’Imu.

I militari, difatti, hanno effettuato dei sopralluoghi mirati sugli immobili presenti sul territorio ed utilizzati come “casa vacanza” scoprendo che durante l’autunno e l’inverno, non vi abitasse nessuno.

Analizzati, poi, anche i consumi energetici che son risultati bassi e non rappresentativi di una dimora stabile, e che hanno avvalorato ulteriormente i sospetti che quelle case per gran parte dell’anno non ci fosse alcun residente.

In alcuni casi esaminati è stato, in aggiunta, constatato che i soggetti interessati svolgessero attività imprenditoriali o che avessero un lavoro dipendente addirittura in un’altra regione, ad una distanza tale da non permetterne il pendolarismo, e dove tra l’altro risultava la disponibilità di un altro immobile o la residenza del proprio nucleo familiare.

Alla fine sono 368 i contribuenti che secondo gli inquirenti avrebbero sfruttato il requisito, fittizio, della residenza, omettendo di versare nell’ultimo quinquennio, nelle casse del Comune di Scalea, l’Imposta Municipale Unica sulle abitazioni di proprietà. Il fenomeno evasivo ha coinvolto 205 cittadini italiani e 163 stranieri.

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