R. e P.

Gentile direttore sono arrabbiato perché mia moglie è diabetica le viene prescritto al policlinico Mater Domini di Catanzaro, da una prof., ai primi di marzo di quest’anno, un nuovo Microinfusore ed ancora ad oggi l’ASP di Reggio Calabria trova difficoltà per l’acquisto, dicono che è fuori gara.

E comunque entro trenta giorni dal 15 marzo c.a. data in cui la richiesta è stata protocollata avrebbero dovuto rispondere. Poi gara o non gara il diritto a curarsi è uguale per tutti e principalmente la continuità all’assistenza è il principale diritto sopravvivere, il Microinfusore in dotazione è ormai scaduto, da tempo, ed in caso di guasto non risponde più nessuno, Vado a fare rumore alla direzione generale dell’ASP nel bel palazzo sul corso di Reggio la guardia non mi fa salire, le mi intenzioni erano e sono molto nere, praticamente mi sono seduto in mezzo alle scale e non avrei fatto uscire nessuno.

Dopo circa un’ora scende un’impiegato con una determina in mano e mi dice che dovrò andare a Palmi per far acquistare il Microinfusore a mia moglie, cosa assurda perché, la pompa ad infusione continua non è un giocattolo e necessita di un contratto di manutenzione, dovranno acquistare, ogni tanti mesi, i consumabili per il funzionamento ed ogni volta a Palmi? Inoltre la richiesta è stata protocollata a Reggio. Vedo un po’ di confusione.

Non bastano le difficoltà create dalla malattia ora a Palmi e i problemi aumentano.

L’impiegato dice di essere sensibile alla malattia ma da marzo ad oggi non mi pare proprio.

Inoltre devo sottolineare che vengono lesi i principi cardine sui quali si basa la nostra Costituzione e cioè quello alla vita ed alla salute che dovrebbero proprio essere garantiti dalle cosiddette ASP.

La mia conclusione? Mi hanno fatto andare via e di Microinfusore  non si vedrà neanche l’ombra.

La tecnologica avanza i giorni scorrono mi moglie si cura male perché a Reggio rimaniamo ai tempi della clava.

Mi dovrò incatenare?

Prima di incatenarmi sono andato a sporgere formale denuncia presso la Questura di Reggio Calabria caso mai un giudice benevolo fa la dovuta giustizia.

Un marito preoccupato!

lettera firmata