Sanità, lavoro, giovani e sviluppo sono stati i temi centrali dell’incontro politico-elettorale che si è svolto nella Sala del Consiglio comunale di Siderno, promosso dal Partito Democratico in vista delle prossime elezioni regionali. Attorno al candidato alla Presidenza della Regione Pasquale Tridico si sono ritrovati il senatore Nicola Irto, coordinatore regionale del PD, il senatore Francesco Boccia e la sindaca di Siderno Maria Teresa Fragomeni, dirigente del partito e padrona di casa dell’iniziativa.

Ad aprire il confronto è stata proprio la sindaca Maria Teresa Fragomeni, che ha sottolineato l’importanza del dialogo diretto con la comunità e la necessità di «una svolta concreta per il territorio». «Siderno e l’intera Calabria – ha detto – hanno bisogno di infrastrutture, di lavoro stabile, di una sanità efficiente e di opportunità per i giovani affinché non siano costretti ad andare via. La politica deve tornare ad ascoltare e proporre soluzioni reali».

Il senatore Nicola Irto ha rimarcato la necessità dell’unità del centrosinistra come condizione imprescindibile per affrontare le sfide future: «Abbiamo costruito una coalizione larga ed efficiente, unendo forze diverse attorno a un progetto comune. Abbiamo scelto Pasquale Tridico perché rappresenta una figura competente, capace di ascoltare e di conoscere a fondo la Calabria. È la persona giusta per guidare una squadra che vuole cambiare davvero questa terra».

Irto ha poi denunciato i risultati della gestione regionale degli ultimi anni: «Da sei anni governano la Regione e da quattro controllano la sanità, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti: ospedali chiusi, reparti senza medici, scuole cancellate nelle aree interne. Oggi la Calabria spende 300 milioni di euro l’anno per curare i propri cittadini fuori regione, e troppo spesso chi parte trova medici e infermieri calabresi al Nord. Serve uno shock per cambiare tutto».

Il senatore Francesco Boccia ha ricordato uno dei momenti più drammatici della pandemia per evidenziare la forza e la solidarietà della Calabria: «Nel 2020, quando lanciammo un appello per reclutare personale sanitario volontario, arrivarono 1.500 adesioni in 48 ore, e dalla Calabria arrivarono oltre il doppio delle risposte attese. Persone che lasciarono le proprie famiglie per aiutare gli ospedali del Nord. Questa è la Calabria: generosa e capace di fare la sua parte. Ora è il momento che l’Italia faccia la sua parte per la Calabria».

Boccia ha poi criticato duramente la gestione del presidente Roberto Occhiuto: «È stato commissario della sanità per quattro anni e ha fallito. Si è opposto al reddito di cittadinanza e ora promette 500 euro, un insulto ai calabresi. Quello che serve sono salari minimi e opportunità vere, non elemosine».

Infine, Pasquale Tridico ha delineato le sue priorità per i primi cento giorni di governo, ponendo al centro la sanità: «In Calabria ci sono ospedali chiusi e reparti vuoti. La prima cosa che faremo sarà un grande piano di assunzioni di medici, infermieri e personale sanitario. Se oggi si pagano i medici cubani fino a 8.200 euro al mese, allora possiamo e dobbiamo valorizzare le competenze calabresi e italiane, chiedendo ai nostri professionisti di tornare».

Tridico ha sottolineato anche la necessità di costruire Case di Comunità e presidi territoriali per alleggerire gli ospedali e garantire la sanità di prossimità: «Con il PNRR erano state previste 60 Case di Comunità, ma in quattro anni ne è stato realizzato appena uno e mezzo, nonostante i poteri speciali del presidente-commissario. Dobbiamo cambiare passo e restituire dignità al diritto alla salute».

Sul tema del commissariamento è stato netto: «I calabresi pagano due volte: con le tasse per un servizio che non ricevono e con le spese per curarsi altrove. Il commissariamento deve finire. Serve un governo regionale capace di dare risposte concrete».

L’incontro di Siderno ha rappresentato un momento di confronto e partecipazione importante nel percorso verso le elezioni regionali. Il centrosinistra rilancia la sua sfida per una Calabria diversa, fondata su diritti, lavoro, sanità e sviluppo, e sulla convinzione che “tornare a vivere in Calabria” non sia uno slogan, ma un progetto concreto da realizzare insieme.

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