Agostino Miozzo non sarà il commissario della Sanità in Calabria. Il coordinatore del comitato tecnico scientifico aveva chiesto una serie di rassicurazioni e garanzie per svolgere al meglio la missione ma il governo non ha ritenuto di poterle concedere. In particolare Miozzo – che è in pensione – aveva chiesto il ritorno in servizio ed è proprio su questo che la pratica si è arenata perché palazzo Chigi ha fatto sapere che non avrebbe potuto soddisfare la richiesta. In realtà il ritorno in servizio era necessario per poter svolgere un incarico così delicato soprattutto nel settore della sanità quando bisogna richiamare in servizio i medici che si trovano in pensione per fare fronte alle carenze in organico.

La seconda condizione riguardava la squadra che avrebbe dovuto affiancarlo in una missione certamente complicata visto che la Calabria – per ammissione del commissario Saverio Cotticelli che doveva redigerlo e per non averlo fatto si è dimesso – non ha un piano Covid. «Almeno 25 persone», aveva chiesto Miozzo. La terza erano i poteri derogatori propri del commissario su cui Miozzo non ha avuto garanzie. Il nodo che non è stato sciolto dal governo è stato però in particolare quello relativo al rientro in servizio e alla fine, a venti giorni dalle dimissioni di Zuccatelli – la calabria è ancora senza commissario.

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