Cittadini, intellettuali e associazioni protestano contro lo scioglimento della Fondazione: “Scelta ingiustificata che cancella cultura e memoria”. Presente anche Mimmo Lucano.

Nel giorno del 130° anniversario della nascita di Corrado Alvaro, San Luca ha celebrato il suo più illustre concittadino con un sit-in pacifico davanti alla casa-museo dello scrittore, chiusa da mesi a seguito dello scioglimento della Fondazione a lui intitolata. L’iniziativa è stata promossa dal Comitato “15 Aprile” e ha visto la partecipazione di cittadini, studenti, rappresentanti del mondo della cultura, ex membri del CdA della Fondazione e figure politiche come Mimmo Lucano.

Una giornata intensa, carica di emozione e disappunto, che ha trasformato il silenzio di una porta chiusa in un grido collettivo contro l’emarginazione culturale.

«Vedere questa casa così, sbarrata, fa davvero uno strano effetto» – ha detto Walter De Fiores, pronipote di Corrado Alvaro – «Per anni abbiamo accolto scolaresche, studiosi, associazioni. Aprire quella porta significava aprire un mondo: quello alvariano».

Tra i presenti anche l’ex presidente della Fondazione, Aldo Maria Morace, che ha sottolineato come San Luca sia stata esclusa dalle celebrazioni ufficiali:

«Questa casa è stata per trent’anni un punto di riferimento per la cultura, per la legalità e per la memoria. Oggi è il simbolo di una chiusura incomprensibile».

Molto critico Tonino Perna, ex vicepresidente della Fondazione, che ha annunciato il ricorso al TAR contro il provvedimento della Prefettura di Reggio Calabria:

«È una criminalizzazione senza senso. Si parla di rilancio da parte del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, ma né lui né un suo delegato hanno mai messo piede qui. I commissariamenti non sono mai stati una soluzione, ma un’ulteriore penalizzazione».

Anche Mimmo Lucano, sindaco di Riace ed europarlamentare, ha espresso il proprio dissenso:

«In Calabria si continua a inseguire il giustizialismo, senza affrontare i veri problemi. Così si spegne la speranza e si alimenta la rassegnazione».

Il sit-in ha dato voce a un disagio diffuso e a un bisogno condiviso di recuperare la centralità della cultura come strumento di riscatto e identità. A San Luca non è mancata nemmeno la critica politica. Saverio Zavettieri, ex parlamentare e già sindaco di Bova Marina, ha lanciato un duro appello:

«Dove sono i sindaci, i consiglieri regionali, i parlamentari calabresi? È il momento di una battaglia politica, non solo amministrativa. Il silenzio istituzionale è un messaggio devastante».

L’iniziativa si è conclusa tra letture condivise, riflessioni e promesse di continuare a difendere il patrimonio umano, culturale e simbolico lasciato da Corrado Alvaro, in un paese che – proprio come i suoi scritti – continua a interrogarsi sul presente per cercare di costruire un futuro.

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