La festa della Madonna della Montagna a Polsi è una delle feste processionali più partecipate dell’Aspromonte, con la presenza di numerosi devoti che giungono dai paesi limitrofi…

L’insolita introduzione

L’ calabrese , nel suo Il ponte di San Giacomo scritto con Mariano Meligrana, ricorda che l‘itinerario processionale marca una sacralizzazione e una riappropriazione simbolica dello spazio. E, nel contempo, libera nell’orizzonte storico gli uomini dalla loro precarietà e dall’angoscia a essa connessa, inserendoli in una strategia della speranza essenziale per la continuazione dell’esistenza.

Così, con le processioni, la Madonna stende il suo sguardo che libera la comunità di fedeli dai pericoli del quotidiano. E, per guardare con occhi altri la religiosità popolare, diremmo che grazie alle processioni la Madonna apre gli occhi per liberare gli uomini, e le donne, dalle precarietà e dalle angosce quotidiane per instillare speranza. E allora, viva Maria!

Viva Maria perché la Madonna posa il suo sguardo protettivo sulla sua comunità di fedeli. Viva Maria esattamente perché con questa invocazione i fedeli salutano il suo passaggio durante la processione della Madonna della Montagna a Polsi. E allora il Santuario…

Il Santuario della Madonna della Montagna a Polsi

Il santuario della Madonna di Polsi è un santuario mariano presso la piccola frazione di Polsi del comune di San Luca, in provincia di Reggio . Parrebbe che la prima costruzione del Santuario della Madonna della Montagna risalga agli ultimi anni del 1200, sovrapposto a un convento basiliano del 1100, poi ricostruito

Si tratta del santuario più importante dell’area aspromontana. Qui è venerata Madonna della Montagna con una processione tra le più sentite e cariche di manifestazioni di religiosità popolari in Calabria. Si tratta di una venerazione le cui origini sono avvolte nella leggenda, leggenda con più versioni.

La leggenda di fondazione del culto

C’è da dire che sussistono diverse leggende di fondazione del culto della Madonna della Montagna di Polsi. Tutte leggende che fanno riferimento a una croce latina di ferro ancora oggi conservata presso il Santuario di Polsi. Una croce rinvenuta nel 1544, naturalmente insieme alla statua della Madonna della Montagna di Polsi, una scultura in tufo d’incredibile bellezza.

Accadde allora che un pastore di Santa Cristina d’Aspromonte, nel ricercare un toro sparito dal pascolo, lo abbia ritrovato davanti una croce. Qui gli apparve la Madonna comunicandogli che desiderava fosse costruita una Chiesa in quel luogo.

In un’altra variante si narra che Ruggero il Normanno re di Sicilia, durante una battuta di caccia e attratto dal richiamo dei suoi cani, si accorse della presenza di un toro che dissotterrava una croce latina di ferro.

Esiste, però, un’ulteriore variante… quella in cui si narra che i pescatori di Bagnara avrebbero trovato la statua della Madonna della Montagna in Mare. Statua, però, smarrita durante il tuo trasporto e ritrovata sepolta nel luogo di rinvenimento della croce di ferro, lì dove oggi sorge il Santuario di Polsi.

Un inciso

Come già accennato, la statua della Madonna della Montagna di Polsi è una scultura d’incredibile bellezza. Si tratta di una scultura in tufo dipinta e realizzata da artisti siciliani del XVI secolo che riproduce una Madonna seduta su un trono nell’atto di sorreggere il bambino in piedi sulle ginocchia.

La statua della Madonna della Montagna di Polsi pesa circa 8 quintali, è collocata sulla nicchia dell’altare maggiore della Chiesa, ed è portata in processione ogni 50 anni. Gli altri anni è portata in processione una copia in legno, evidentemente più leggera, che riproduce fedelmente l’originale.

La Festa della Madonna della Montagna a Polsi

La festa della Madonna si celebra il 2 settembre, preceduta dalla solenne novena che inizia il 24  e dalla grande veglia di preghiera a termine di un pellegrinaggio che in passato avveniva a piedi o a dorso di mulo. Oggi, invece, i devoti raggiungono il Santuario nel parco nazionale dell’Aspromonte alcuni in auto, altri in camion, e altri ancora a piedi, in carovane che qui giungono da diversi comuni.

Le carovane provengono dal reggino, dalla Piana di Gioia Tauro e da alcuni paesi di altre provincie calabresi, guidate da un Procuratore. Il Procuratore ha il compito di tenere alta la devozione alla Madonna e di raccogliere offerte per il mantenimento del Santuario.

Con l’arrivo a Polsi i fedeli raggiungono la Chiesa per porgere il saluto alla Madonna, alcuni percorrendo la navata in ginocchio, e tutti intonando canti devozionali per invocarne la protezione. Di seguito si offrono gli ex-voto come abiti da sposa, ex voto anatomici in cera o in gesso e puttini che restano in una sala di raccolta del convento.

La venerazione della Madonna della Montagna a Polsi, con le manifestazioni di pietà popolare e di folklore religioso, dura per tutta la notte. In piena notte prende avvio una prima processione, particolarmente emozionante. Tra le vie della frazione di Polsi, la statua della Madonna della Montagna è portata a spalla dai confratelli pescatori di Bagnara per fare rientro al Santuario dopo poche ore, salutata dagli inni intonati dai fedeli.

La festa della Madonna della Montagna a Polsi in Calabria_notturna

Foto tratta dalla pagina Facebook Madonna della Montagna di Polsi

Intanto, fuori il complesso monastico, i devoti si preparano alla veglia arrostendo le carni di capra da consumare durante la lunga permanenza a Polsi. I fedeli, alternano momenti di dormiveglia facendo visita alla Madonna salutandola con intime preghiere e con canti notturni spesso organizzati dalle autorità ecclesiastiche.

La processione

La processione del 2 settembre è preceduta dalla solenne concelebrazione eucaristica. Celebrazione eucaristica officiata alle 10.00 del mattino dal Vescovo della diocesi e abate del Santuario all’esterno della Chiesa.

Così, terminata la solenne cerimonia, prende avvio la processione con il simulacro della Madonna portata a spalla dai confratelli pescatori di Bagnara. Privilegio riservato grazie alla  che li vede protagonisti nel rinvenimento della statua.

La processione è accompagnata dal suono incessante delle tarantelle suonate per devozione da fedeli. Fedeli che intonano le passate dei paesi di provenienza con organetti, tamburelli, chitarre, fisarmoniche e altri strumenti musicali tipici della tradizione calabrese.

La statua della Madonna della Montagna è salutata dalla folla che ne attende il passaggio lungo il percorso rituale con applausi scroscianti e con il grido di Viva Maria. Nell’ultimo tratto i portantini bagnaresi, dopo una breve pausa accompagnata dall’incessante suono dei tamburi, con raffinata eleganza arrivano correndo davanti al sagrato della Chiesa per compiere la virata rituale.

La festa della Madonna della Montagna a Polsi in Calabria_processione

Foto tratta dalla pagina Facebook Madonna della Montagna di Polsi

L’ingresso in Chiesa

A questo punto sollevano il simulacro della Madonna per esporla alla vista dei fedeli che li attendono trepidanti. I fedeli, evidentemente emozionati, salutano la Madonna della Montagna con applausi e, ancora, il grido di Viva Maria. Mentre le passate dei suonatori diventano sempre più incalzanti e ipnotiche.

La Madonna della Montagna fa ingresso nella Chiesa senza mai distogliere lo sguardo dalla sua comunità di devoti, accompagnata degli applausi e dalle tarantelle dai fedeli. La vergine è accolta in Chiesa dalla pioggia di petali.

La festa della Madonna della Montagna a Polsi in Calabria_Chiesa

Foto tratta dalla pagina Facebook Madonna della Montagna di Polsi

Seguono gli applausi, il grido di Viva Maria e le passate musicali che proseguono incessanti per accompagnare il saluto dei fedeli che intonano canti di commiato mentre alcune donne anziane raggiungono la statua percorrendo la Chiesa in ginocchio.

E ancora

Il saluto alla Madonna della Montagna prosegue con i canti devozionali. Canti devozionali come invocazioni di grazia alla Madonna con l’accompagnamento musicale dell’organetto. Anche fuori il Santuario proseguono, incessanti, canti, musica e danze.

Suonatori e danzatori fanno rota, delimitando uno spazio circolare in cui una coppia si esibirà in questa danza. La rota è gestita del Mastru i ballu che, di volta in volta, invita gli astanti a ballare, dopodiché interviene congedando il primo con la formula fora u primu per sostituirlo, di seguito, con un altro.

L’atmosfera è evidentemente suggestiva, emozionante. E’ l’atmosfera di un rito ispirato a una devozione primordiale che, probabilmente, solo le genti calabresi a Polsi sanno celebrare.

A presto, Sergio.

Ps: le foto sono tratte dalla pagina Facebook Madonna della Montagna di Polsi.


Ciao
, sono Sergio Straface e sono un Antropologo. Mi occupo di ricerca etnografica e lavoro nel Marketing e nel Management dei Beni Culturali e del Territorio. Qui scrivo di tradizioni popolari e folklore – ricette e food – religiosità popolare – reportage – comunità storico-linguistiche calabresi – abbazie, chiese, conventi e santuari… insomma tutto quello che ha a che fare con l’universo etno-antropologico soprattutto in Calabria. 
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