Una celebrazione intensa, carica di spiritualità e simbolismo, si è svolta nei giorni scorsi a oltre milleduecento metri d’altezza, sul Monte Acatti, nel territorio del comune di Samo, nel cuore dell’Aspromonte. È qui, immersi nella bellezza incontaminata della montagna calabrese, che è stata celebrata la prima messa in suffragio di Papa Francesco, recentemente scomparso.

La cerimonia ha avuto un carattere profondamente suggestivo, complice il luogo scelto: un altopiano montano dove la natura si fa silenziosa testimone di gesti antichi e solenni. A officiare la messa, alla presenza di numerosi fedeli giunti a piedi o con mezzi fuoristrada, è stato un sacerdote particolarmente legato alla figura di Papa Francesco, ricordato da tutti come guida spirituale, uomo di preghiera e pastore vicino agli ultimi.

Le immagini che documentano l’evento parlano chiaro: volti commossi, mani giunte, un altare allestito tra le rocce, e sullo sfondo un panorama mozzafiato che sembra elevare la preghiera verso il cielo. Le parole dell’omelia hanno rievocato il cammino terreno di Papa Francesco, sottolineando l’eredità di fede e amore lasciata a quanti lo hanno conosciuto.

L’iniziativa è nata dalla volontà di un gruppo di fedeli e devoti che hanno voluto onorare la memoria del Santo Padre proprio in uno dei luoghi che, secondo tradizione, rappresentano un simbolo di ascesi e spiritualità. Il Monte Acatti, poco distante dalle rovine dell’antica Samo e dal sentiero che conduce a Pietra Cappa, si è così trasformato in un santuario a cielo aperto, dove natura e fede si fondono in un abbraccio solenne.

La comunità di Samo ha accolto con profonda partecipazione questa celebrazione, che potrebbe diventare un appuntamento annuale di preghiera e ricordo. Un tributo sentito a una figura che ha segnato profondamente la vita della Chiesa universale, ma anche un segno concreto di come l’Aspromonte continui ad essere terra di spiritualità, silenzio e raccoglimento.

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