Diciotto carati, oro luccicante e un valore di un milione di sterline. Nella notte tra venerdì e sabato è stato rubato America, il water firmato Maurizio Cattelan. L’installazione era esposta al Blenheim Palace nel Regno Unito, l’antica residenza nell’Oxfordshire, luogo di nascita di Winston Churchill e patrimonio Unesco. Il sanitario era funzionante, come un qualsiasi altro vaso in ceramica, e così, rubando l’opera il ladro ha causato anche l’allagamento del palazzo, che è quindi rimasto chiuso nella giornata di sabato. Per il furto è stato fermato un uomo di 66 anni, anche se il water dorato non è stato ritrovato.

“I criminali sono entrati nella notte nel palazzo e hanno lasciato la scena attorno alle 4.50. Nessuno è rimasto ferito”, ha spiegato la polizia locale. “Poiché era attaccato alle tubature dell’edificio, ciò ha causato gravi danni e allagamenti – ha poi precisato l’ispettore Jess Milne – crediamo che un gruppo di persone abbia usato almeno due mezzi durante il furto. L’opera non è stata ancora recuperata, stiamo indagando approfonditamente per trovarla e portare i responsabili davanti alla giustizia”.

Su Twitter, nel profilo ufficiale del palazzo, sono stati scritti diversi appelli. “Se qualcuno conosce o ha visto qualcosa di sospetto in relazione a quanto successo che possa garantire il ritorno dell’opera, contatti la polizia della Valle del Tamigi”, è l’ultimo cinguettio. Il museo ha poi aggiunto che le indagini vanno avanti, nonostante il fermo, con la speranza di ritrovare la refurtiva.

Non tutti erano d’accordo sul luogo della mostra dell’artista, aperta lo scorso giovedì. Qualcuno, infatti, considerava dissacrante ospitare il gabinetto nell’ex residenza dello statista, soprattutto perché si invitavano i visitatori a farci tranquillamente i loro bisogni.

Il gabinetto d’oro di Cattelan, chiamato America, fu al centro di un altro episodio due anni fa, quando l’artista lo offrì, in maniera provocatoria a Donald Trump per installarlo alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti aveva chiesto al Gugghenaim un’altra opera d’arte, il Paesaggio sulla neve, di Van Gogh, ma il museo aveva detto no, offrendo in cambio il water.

Il Fatto Online