“La Locride tra criticità e potenzialità”, questo il tema del secondo caminetto che si è svolto venerdì scorso all’Hotel President di Siderno. Il Rotary club di Locri, presieduto dal dott. Vincenzo SCHIRRIPA, ha organizzato l’iniziativa davanti ad un folto ed interessato pubblico nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di covid-19. La Locride non è un’entità politica ma solo geografica ha caratteristiche orografiche molto particolari dovute soprattutto al lungo viaggio che la Calabria ha fatto prima di stabilirsi dove si trova ora. Così ha esordito Il relatore della serata Arturo Rocca (Presidente dell’Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita).

Infatti geograficamente appartiene agli Appennini ma geologicamente è un pezzo di Alpi. 23milioni di anni fa era attaccata alle alpi liguri e a causa della spinta della placca africana ha subito la pressione che l’ha fatta andare alla deriva sprofondando e risorgendo varie volte dagli abissi che ne hanno provocato la fragilità geologica. Quindi la criticità del dissesto idrogeologico ha una genesi primordiale. Ma questa la rende molto varia dal punto di vista naturalistico, una marginalità che può trasformarsi in una opportunità. Ha poi proseguito elencando altre criticità come il non finito edilizio, la depurazione: altro capitolo che rischia di essere un ostacolo allo sviluppo ed alla crescita economica; lo smaltimento dei rifiuti: sistema al collasso per una cattiva gestione soprattutto quella dell’umido. Non sono mancate le citazioni nell’appassionata relazione del Presidente dell’Osservatorio come quella dello scrittore Palmese Leonida Repaci il quale sosteneva che nascere in Calabria fornisce una marcia in più. Rocca è poi passato alle proposte, tra le tante, evidenziando quella di abbandonare la politica dei mega-depuratori per intraprendere la strada della fitodepurazione perchè il nostro territorio si presta naturalmente. Tali impianti costano poco soprattutto in manutenzione e funzionano perfettamente; en ancora creare compostiere di prossimità nei paesi piccoli ed incentivare le compostiere domestiche dappertutto. Nei grandi centri le compostiere di zona o di quartiere per ottenere un compost di qualità senza far viaggiare su camion che inquinano l’umido per centinaia di chilometri. Infine, parafrasando la pubblicità ENI “Abbiamo l’energia per vederlo (ambiente), abbiamo l’energia per farlo (sviluppo sostenibile)” ha concluso l’intervento descrivendo alcune potenzialità della Locride: il paesaggio Calanchifero, le spiagge splendide che sono ricercate dalle tartarughe caretta-caretta per la riproduzione, il sistema collinare con eccellenze ambientali quali il bosco di Rudina e i borghi vivi o abbandonati, il sistema montano più simile alle Alpi (23 milioni di anni fa eravamo più vicini a Montecarlo e a Imperia che a Napoli) con 46 mila ettari nel Parco Nazionale dell’Aspromonte con rarità botaniche nelle torbiere di Canolo, le acque termali, quelle minerali e oligominerali.