L’edizione 2025 del Roccella Jazz Festival ha trovato la sua cornice ideale in Largo Colonne, sul waterfront cittadino. Un luogo aperto e scenografico, con la vista sul mare a fare da sfondo naturale, che ha ospitato uno degli appuntamenti più partecipati di questa stagione musicale. La città, in questo tratto finale d’estate che qui sembra non voler finire, è stata invasa da una moltitudine di appassionati che hanno scelto di soggiornare a Roccella per vivere da vicino l’atmosfera del festival.
Il pubblico, entusiasta e caloroso, ha voluto così celebrare in anticipo il successo di questa edizione, pur nella grande assenza del compianto professor Vincenzo Staiano, anima nobile e padre spirituale della rassegna, a cui resta legata un’eredità straordinaria. Un’eredità che il nuovo direttore artistico Mirko Onofrio ha saputo raccogliere e trasformare in una programmazione capace di emozionare e sorprendere.

La serata di ieri si è chiusa con l’atteso concerto di LeBron Johnson, che ha letteralmente trascinato il pubblico in un vortice di soul, funk e groove. Sul palco con lui, la band composta da Johnson Osaro Odiase (voce), Andrea Pititto (chitarra), Filippo Romano (leslie e hammond), Alberto Pavesi (batteria), Davide Medicina (basso), con i cori di Sara Agostinelli e Chiara Montanari.
Nato in Nigeria nel 1998 e arrivato in Italia nel 2017, Johnson ha mosso i primi passi nella musica cantando gospel nella Chiesa Evangelica di Ravenna. Da lì un percorso artistico in continua crescita, con influenze che spaziano dal soul all’R&B, dal funk al blues. Nel 2021 forma la sua band e, due anni più tardi, pubblica “Anonymous”, prodotto da Riccardo Rinaldi aka Ohm Guru (già al lavoro con Neffa e Sud Sound System).
Il loro sound, moderno e ricco di groove, unisce brani originali e riletture di giganti come Marvin Gaye, Nina Simone, Temptations, Tom Misch e Black Pumas, creando un impasto sonoro intenso e coinvolgente. Non a caso i concerti di LeBron Johnson iniziano con una promessa: “Ballerete tutti”. E così è stato anche a Roccella, dove il pubblico ha risposto con applausi, danze e cori, trasformando Largo Colonne in una grande festa collettiva.