Questo è un estratto del provvedimento di nomina del Gen. Cotticelli.
Il bello dei social è che funzionano da macchina del tempo. Dopo la vergognosa intervista di Cotticelli ho trovato queste dichiarazioni rese dalla Ministra Grillo il giorno della sua nomina.

“Mi hanno fatto qualche critica per aver enfatizzato il bisogno di legalità quale presupposto della scelta dei nomi. I commissari ad acta sono figure di garanzia, che incarnano i valori della competenza, onestà e trasparenza, da sempre miei cavalli di battaglia. Sono sicura che porteranno buoni risultati” Nel Decreto di nomina di Cotticelli si legge “Visto il Curriculum del Gen. Dott. Saverio Cotticelli che ha maturato specifica esperienza in materia sanitaria”

In effetti era stato per 1 anno, nel 2007, comandante dei NAS. Se gli avessero fatto un colloquio prima della nomina forse si sarebbero resi conto di cosa stavano facendo. Se in questi 2 anni lo avessero anche solo una volta sentito, forse si sarebbero resi conto……. Ed è possibile che Speranza non si sia reso conto del lievello di assoluta incapacità e inadeguatezza smascherato da un bravo giornalista di 30 anni?

Possiamo crederlo? Certamente, per rispetto alla nostra intelligenza, no. Ora capisco chi erano le menti raffinatissime che gli impedivano di lavorare: potrebbero essere quelle di Pisolo o Brontolo o della strega Nocciola.

Conte lo ha appena rimosso. Per evitare la sollevazione popolare per l’isitituzione della Zona Rossa. Perché dopo l’intervista i più potrebbero pensare che siamo in Zona Rossa per l’incapacità di Cotticelli.

Io non credo che siamo zona Rossa per Cotticelli.
Siamo zona rossa perché alle elezioni regionali decine e decine di candidati corteggiano e si fanno corteggiare da cortigiani medici, primari, signori della sanità privata pronti al prossimo turno a cambiare bandiera pur di scippare una nomina, un incarico, una convenzione.
E perché ognuno di noi cerca sempre un amico cui rivolgersi per saltare la fila, per non aspettare. Non perché siamo tutti presuntuosi, ma per una sorta di difesa preventiva, perché la fiducia nel rispetto dei diritti è nulla in sanità.
E perché i medici lavorano in strutture da terzo mondo, che rappresentano fisicamente il degrado e l’assenza di regole e nelle quali il degrado morale e la forza della prevaricazione sostituiscono l’etica professionale e la disciplina dei diritti.
Siamo zona rossa perché da 20 anni succede tutto questo, e noi a gridare di non chiudere un reparto di un ospedale. E non a pretendere progetti chiari e azioni concrete che possano essere controllate.
Servono idee nuove e uomini nuovi. Siano commissari, subcommissari, presidenti commissari, sub presidenti sub commissari sinceramente poco importa. Serve un accordo unanime che lasci la sanità fuori dalla politica e la politica fuori dalla sanità, prima che sia troppo tardi. E servono garanti politici di questo patto.
Altrimenti tra 2 anni ci indigneremo per la prossima intervista.

Vittorio Zito sindaco di Roccella J.