Ufficializzata la trentecinquesima edizione di Rumori Mediterranei, il festival internazionale del jazz che ha fatto conoscere un’altra Calabria nel mondo, con una serie di personaggi e produzioni originali di straordinaria levatura. Vale solo la pena di nominareGeorge Russell, Cecil Taylor, Ornette Coleman, Chick Corea, Wayne Shorter, Jan Garbarek, Bill Frisell, Lester Bowie fra i tanti che hanno illustrato il palmarès di una delle manifestazioni culturali più longeve ed importanti di tutto lo stivale. “Finalmente è arrivata-ribadisce il condirettore artistico Vincenzo Staiano– la tanto attesa notizia del finanziamento da parte del MIBACT, che si aggiunge a quelli della Regione Calabria e dellaProvincia di Reggio Calabria ottenuti dal Comune di Roccella Jonica. Può partire così la programmazione estiva di Rumori Mediterranei alla quale si aggiungerà poi quella invernale del Jazzy Christmas subito dopo Natale.”

African noisesè lo stimolante tema fissato insieme a Paola Pinchera, l’altro componente della direzione artistica, con una serie di artisti presentati in esclusiva spesso nazionale con un intraprendente sguardo d’insieme nei confornti di una musica che ha necessariamente inflienzato tutto quanto avviene nel bacino del mediterraneo.

“Un nuovo spettro si aggira per il vecchio continente e si materializzerà al Teatro al Castello di Roccella Jonica dal 19 al 22 agosto-riprendono ancora Staiano e Pinchera- si tratta del jazz afro-europeo, una forma espressiva non ancora ben delineata nel nostro paese, ma ben sviluppata in altre aree d’Europa. Sarà questo genere, infatti, il protagonista principale della XXXV edizione di Roccella Jazz. Non è altro che l’estensione di una tendenza maturata quattro anni fa quando il Festival decise di mettere al centro della propria ricerca musicisti di jazz e musica improvvisata provenienti dal bacino del Mar Mediterraneo. Il 2012 fu l’anno della Turchia, il 2013 quello di Israele e il 2014 quello della Spagna. Il 2015 sarà l’anno dell’Africa. La scelta del jazz afro-europeo rappresenta, quindi, un elemento di continuità nella tradizione del Festival ed è legata a un fenomeno molto diffuso nel Nord Europa: la proliferazione di gruppi multietnici jazz oriented, a differenza dell’Italia dove, a parte pochi esempi, questo tipo di collaborazioni si registrano solo nel campo della musica popolare.“

Nell’ormai tradizionale percorso fino ai giorni finali presso l’auditorium comunale e il teatro al Castello, il cartellone, attento come sempre alla valorizzazione di nuovi talenti,  prenderà il via l’11 agosto proprio da Roccella Jonica (ex-convento dei minimi, ore 18), con un concerto dell’Orchestra giovanile di Laureana di Borrello, i cui meriti sono ormai evidentissimi anche presso audience nazionali. Il giorno dopo presso il suggestivo piazzale del castello medievale (ore 22,30) “Petite Vengeance”, ovvero il duo composto daRaphael Quenehen (sax e voce) e Jeremie Piazza (chitarra e batteria), una coproduzione con l’associazione francese Jazzè Croisè\Jazz Migration. Piccola pausa fino a ferragosto per riprendere poi il 16 dall’area archeologica Monasterace (ore 21,30), nell’ambito della tradizionale e meritoria opera di divulgazione del jazz nel comprensorio territoriale, prima con il talentuoso duetto composto da Massimo Garritano (chitarra) ed Alberto Laneve(sax), cui seguirà l’interessante Slantin dots trio, formato da Luca Perciballi (chitarra), Alessio Bruno (contrabbasso) e Gabriele Ferrarese (batteria). Il 17 a Roccella (convento dei minimi, ore 18) in scena Santi Scarcella (pianoforte) e Gabriele Bonasorte (sassofono). Per la sessione serale invece ci si sposterà a Siderno Superiore (anfiteatro) con il Biogroove duo, composto dai percussionisti Antonio Errera e Vito Amato, che aprirà la serata per il fantastico quartetto accreditato ad Ettore Fioravanti, batterista testimone di molte delle pagine più riuscite del jazz italiano, insieme a Riccardo Gola (contrabbasso), Marcello Allulli (sax) e Francesco Poeti (chitarra). Sarà il primo dei concerti che andranno ad aprire la parte saliente del programma, che proseguirà il 18 nella session pomeridiana presso l’ex convento dei minimi con l’ottimo trio guidato dal pianista in ascesa Rosario Di Rosa,completato da Paolo Dessi (contrabbasso) e Cristiano Calcagnile (batteria e loops). Alla sera (21,30), invece ancora a Siderno (lungomare frazione marina), per incontrare l’estro diGiulia Facco, giovanissima pianista che ha in questo festival il primo importante momento della sua carriera, alla testa di un trio atipico, che comprende Riccardo Di Vinci (contrabbasso) e Mirko Cislino (tromba). A chiudere la serata le atmosfere funky black deiCamera Soul guidati dal pianista Pippo Lombardo. Dal 19 invece il doppio turno giornaliero condiviso fra l’auditorium (ore 18) e il teatro al castello (ore 21,15), aperto dal quartetto diTommaso Starace che ospita Attilio Zanchi al contrabbasso in bel progetto condiviso con Armonied’arteFestival, sugli scatti fotografici del Maestro Gianni Berengo Gardin. Alla sera, il gran ritorno di Roscoe Mitchell, campione dell’avanguardia più stimolante, che torna a Roccella con un nuovo trio formato da una delle migliori ritmiche contemporanee, ovveroJaribu Shahid (contrabbasso) e Tani Tabbal (batteria), a cui seguirà la premiere dell’ensamble Gansan Tamount Ifassen: si tratta di sei fantastici musicisisti che arrivando dal Marocco capaci di fondere il jazz con i ritmi berberi ed una sana ventata di rock: un incontro di molte mani e menti che già si annuncia come uno dei momenti più alti del festivale non solo perché questo concerto rappresenterà il lro debutto assoluto in Italia. Il 20 agosto la giornata sarà aperta dal concerto\ reading intorno al project Zy di cui fanno parteSusanna Stivali (voce) e Angelo Olivieri (tromba), per la regia di Wilma Labate e i testi diAntonella Gatti Bardelli, tratti dal romanzo “Il Cielo capovolto” (edito da Bompiani) . Alla sera invece due concerti letteralmente imperdibili con Orlando Julius and Heliocentrics, in una scoppiettante serata condivisa assieme all’ensamble Gabacho MaroconnectionOrlando Julius è semplicemente uno dei maggiori compositori nella storia del continente nero. Un nome imprescindibile che ha scritto musica destinata ad essere tramandata per molte generazioni, giusto per capirci, il trombettista della prima band di Orlando Julius  ovvero The Modern Aces,si chiamava Fela “Anikulapo” Kuti. La Gabacho invece  è un formidabile ensamble franco-ispanico marocchino di otto elementi di cui ben cinque al canto, che fonde il jazz con la gnawa e il flamenco. Dal vivo la loro resa è entusiasmante. Il 21 al pomeriggio tornano i Tete de Bois con il progetto “L’amore, la rivolta e l’utopia” che annovera la presenza di Paolo Hendel (voce recitante) e Sergio Staino (animazioni in presa diretta). Al teatro al Castello il quartetto del contrabbassista Francesco Marcocci in “Folklorica”, un progetto originale impreziosito dalle presenze di Leo Genovese (piano), già ammirato con Joe Lovano ed Esperanza Spalding, Godwin Louis (alto sax), Willy Rodiriguez (batteria) e Gavino Murgia (sax). Nella seconda parte della serata, la magnetica vocalist e percussionista Dobet Gnahorè, nuova star proveniente dalla Costa d’Avorio e recentissima protagonista di un grande set sul palco principale di Umbria Jazz. Gran chiusura il 22 dapprima in auditorium (ore 18) con Daniele Sepe e il suo Totòsketches N.2,  arguta rivisitazione in musica della maschera del più grande e ancora adesso attualissimo fra i nostri attori comici, ovvero il Principe Antonio De Curtis. Gli ultimi concerti (dalle ore 21,15), presso l’incomprabile scenario del teatro al Castello riguarderanno invece l’immaginifico trombettista Wadada Leo Smith in una delle sue rare apparizioni italiane alla testa di un quartetto in cui spicca il portentoso batterista Pheeroan AkLaff e poi laMarockin Brass, piccola orchestra guidata dal trombettista inglese Byron Walden, per un’altra vibrante declinazione in jazz dell’ipnotica gnawa africana.  Tutte le altre info sono disponibili sul sito www.roccellajazz.net

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