“Questo non è un punto d’arrivo; o se vogliamo è un punto d’arrivo provvisorio”. Questo è il senso di un’intervista rilasciataci dal Sen. Sisinio Zito dopo l’inaugurazione del nuovo tratto di SS. 106 che, certamente, si porta appresso ritardi enormi ma che, in ogni caso, finalmente, ha visto la luce.  Zito, piu’ volte chiamato in causa per il suo lungo impegno per la realizzazione dell’importante arteria, chiarisce subito che c’è da lavorare ancora,indipendentemente da quelli che saranno i tempi. “Cose brevi per la verità in Calabria non c’è ne sono. Sono passati trent’anni per vedere realizzata quest’ultima opera ma l’importante è che c’è l’abbiamo fatta. Facevo nei giorni scorsi una riflessione – dice – in relazione al fatto che mi sto occupando, attualmente, di una verifica delle opere incompiute. Noi abbiamo in provincia di Reggio due grandi incompiute, la diga sul Metramo e la diga sul Menta. Due opere colossali che sono state costruite, ma sono ferme li, e al momento non servono a niente. Qui abbiamo aspettato trent’anni ma almeno la strada è entrata in funzione ed è certamente utile alla popolazione. Ci sono stati grande ritardi ma l’importante è che adesso la situazione si sia sbloccata. Possiamo dire che, almeno per questa parte, abbiamo vinto la nostra battaglia. Pero’ anche se  forse non è il momento di dirlo adesso perché adesso è un momento di festa, ritengo che ci siano da rivedere alcune cose, a cominciare dallo svincolo di Siderno. E non solo, ci sono anche  tante altre piccole cose che vanno riviste”. Cioe’ ? ” Ad esempio la rotonda di Roccella- Caulonia che è fatta molto male. E l’altro grosso problema di cui, d’altra parte si è parlato piu volte ed è stato ribadito anche durante l’inaugurazione. Questo era un progetto che, nella sua stesura, arrivava sino ad Ardore. Noi dobbiamo, e mi sento impegnato personalmente anche come Roccella, fare la stessa battaglia che abbiamo fatto in questi anni. Mi si lasci dire che se noi abbiamo celebrato la festa dell’inaugurazione del nuovo tratto lo si deve, soprattutto, al Comune di Roccella che ha fatto il diavolo non a quattro ma a quarantaquattro per ottenere questo risultato. Siamo stati determinanti a far proseguire i lavori, malgrado le notevoli avversità. altrimenti i lavori si sarebbero interrotti. Tra l’altro, se lo posso dire, l’ Anas aveva sbagliato finanche la gara. Ma  noi abbiamo fatto capire che, malgrado tutte le circostanze negative, bisognava continuare i lavori altrimenti sarebbe stata la fine. Lo stesso impegno lo dobbiamo mettere per Ardore. Dico pure che, anche se puo’ sembrare un obiettivo ambizioso, dobbiamo riprendere la battaglia per l’ammodernamento di tutta la 106, da Reggio Calabria a Taranto. A noi, come cittadini della zona ionica, non interessa solo il pezzetto dei nostri centri. Ci interessa arrivare a Catanzaro, a Reggio, a Taranto nel piu’ breve tempo possibile. Dobbiamo riprendere questo discorso perché non possiamo aspettare altri quarant’anni per ammodernare la strada. Una strada, d’altra parte, che è strategica per il nostro Paese, e non perché lo diciamo noi. C’è una delibera del Cipe che dice proprio che la strada è “strategica e di livello europeo”. Non a caso si chiama E90. Malgrado cio’, rimane la strada con il piu’ alto indice di mortalità che c’è in Italia ed è la strada su cui gravitano i tre quarti della popolazione calabrese. Su due milioni di abitanti, un milione e mezzo, infatti, gravitano sulla ionica. Salutiamo, dunque, con soddisfazione questo nuovo tratto ma prepariamoci anche a fare una nuova grande battaglia per migliorare ulteriormente la viabilità.

Aristide Bava

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allegata foto  -Il Sen. Zito durante la recente manifestazione