R. e P.
Il 28 agosto alle 21h30 al Largo Colonne di Roccella Jonica al Festival Internazionale Rumori Mediterranei Andrea Glockner, trombonista franco italiano di origini roccellesi, presenterà con il suo quartetto l’album Across the Lines uscito a giugno di quest’anno per l’etichetta Dodicilune.
Il quartetto, nato da un incontro all’Accademia Nazionale Italiana di Jazz, è composto oltre che da Andrea Glockner, dal pianista e tastierista italo-dominicano Santiago Fernandez, generoso e sensibile, da Silvia Bolognesi al contrabbasso e al basso elettrico, simbolo della libera improvvisazione in Italia e membro dell’Art Ensemble di Chicago, e dal batterista italo-svizzero Alessandro Alarcon, attivo tanto sulla scena jazzistica svizzera quanto su quella contemporanea. Il nome del progetto evoca le linee che attraversiamo, così come la musica che ci libera e ci aiuta a superare i confini di qualsiasi tipo quando diventano vettori di confinamento e divisione. Il loro jazz è un miscuglio di tradizione e modernità, influenzata da altri stili musicali come il rock e il funk per l’energia e la libera improvvisazione, ma anche l’hip hop per la fluidità e la leggerezza.
Andrea Glockner è un trombonista, tubista e flautista italo-francese, nato a Bordeaux in una famiglia dove la musica è sempre stata presente – suo nonno roccellese era un tubista classico. Ha studiato presso l’Accademia Nazionale Italiana del Jazz di Siena e attualmente sta completando il suo master nella città di Amsterdam. A suo agio come solista nei club jazz, Andrea ha anche una grande esperienza in formazioni più ampie e big band e dal 2023 fa parte del grande ensemble di Silvia Bolognesi, che rende omaggio alla musica di Gil Scott-Heron con la partecipazione del cantante Eric Mingu. Inoltre, da diversi anni, condivide il palco con musicisti internazionali di grandissimo rilievo. Il linguaggio musicale di Andrea integra tutti gli elementi e le correnti del jazz, le radici del blues e la tradizione degli antenati, pur esplorando una direzione moderna attraverso l’improvvisazione libera e l’energia del rock e del funk. Sempre alla ricerca di nuove sensazioni e suoni per esprimersi in modo diverso, attualmente conduce una ricerca artistica con il flauto – uno strumento insolito per un suonatore di ottoni jazz – ampliando la sua tavolozza espressiva.