Non era solo un operatore di ripresa, non era soltanto l’occhio discreto dietro l’obiettivo. Era molto di più. Chi lo ha conosciuto lo sa: un animo buono, protetto da una corazza di silenzio e riservatezza, che però si apriva con sincerità a chiunque sapesse guardare oltre.

Oggi Telemia perde un compagno di viaggio, un amico vero, una parte di sé. In queste ore, la redazione è stata sommersa da messaggi e telefonate, persino violente nella loro urgenza emotiva, da parte di tutti coloro che in questi anni sono passati davanti alla sua telecamera: politici, amministratori, uomini e donne della società civile. Tutti hanno voluto lasciare una parola, un pensiero, un ricordo. E siamo sicuri che lui, che spesso nascondeva le emozioni dietro un sorriso ironico, ne sarebbe stato felice.

“Telemia sono io”, ripeteva spesso, quasi a voler marcare il legame indissolubile con questa emittente che sentiva casa sua. E oggi, davanti a questa ondata di affetto e riconoscenza, possiamo dirlo con certezza: aveva ragione. Telemia era lui, Maurizio Nardi, con il suo sguardo attento, le sue immagini che raccontavano il territorio, la sua discrezione e al tempo stesso la sua forza.

Ci mancherà la sua presenza discreta, e perché no, anche i suoi lamenti con i colleghi che usavano la sua telecamera, il suo modo di trasformare il lavoro in passione, ma resterà l’eredità di un professionista che ha fatto della sua telecamera non un semplice strumento, ma una finestra sul mondo.

Oggi le immagini sono ferme, ma il suo sguardo continuerà a raccontare per sempre la storia di questa terra.

CIAO MAURIZIO!

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