Una ventottenne modella etiope ha presentato denuncia, mercoledì, alla Stazione Carabinieri di Riace, dichiarando di essere stata vittima  di un episodio di odio razziale.  “Ho sentito più volte la persona che ha aggredito me e mia figlia,” – ha dichiarato la giovane donna – “imprecare contro gli stranieri e gli immigrati. Anche la figlia di questa persona ha cercato pure di aggredirmi, lei che è testimone di geova, come i suoi genitori. Questo uomo cattivo ha pure colpito la mia bambina di 7 anni, che cercava di prendere le mie difese di fronte a questa brutta aggressione che è avvenuta solamente perché gli ho chiesto, con gentilezza, di spostare la sua macchina che era parcheggiata di fronte al garage dove c’era la mia e non potevo uscire.  Devo ringraziare il professore Cavallo, direttore dell’Accademia di Arti Marziali di Caulonia,” – ha continuato – “perché grazie ai suoi insegnamenti di difesa personale ci siamo salvate da conseguenze irreparabili e ho subito denunciato la cosa ai Carabinieri. Anche la mia bambina, si è salvata dalla furia di questo uomo perché, come me, frequenta le lezioni dell’Accademia del maestro Cavallo, a Caulonia Marina, che dirige pure il centro antiviolenza. Infatti la mia bambina è stata colpita e ferita al labbro da quest’uomo violento. Una cosa simile” – ha concluso la donna – “fino ad oggi, non si era mai verificata. Noi abbiamo il permesso di soggiorno, paghiamo l’affitto regolare di una casa e lavoro onestamente. Mia figlia, la stavo portando al catechismo”. Sul grave episodio indagano, ora, i militari dell’Arma, guidati dal bravissimo luogotenente Mendola, e dipendente dalla Compagnia Carabinieri di Roccella Jonica e dal Comando di Locri.

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