RIACE – Con ordinanza depositata in data odierna, 11 novembre 2019, il Tribunale di Locri, accogliendo il ricorso proposto dalla consigliera comunale di minoranza, Maria Caterina Spanò, nonché da altri tre elettori con lei, parrebbe aver messo fine alla complessa disputa circa l’ineleggibilità dell’attuale sindaco, Antonio Trifoli, dichiarandolo per l’appunto ineleggibile alla carica in essere.

L’uso del condizionale è d’obbligo, giacchè si tratta di una decisione che -secondo i legali del Trifoli- presenta diversi profili di illegittimità, nella misura in cui il Tribunale non ha tenuto nella dovuta considerazione le eccezioni sollevate dalla propria difesa. Per tali ragioni è già stato dato mandato agli stessi legali al fine di proporre appello dinanzi alla Corte di Appello di Reggio Calabria.
Con la presente nota si vuole perciò rassicurare l’elettorato e la cittadinanza riacese tutta in ordine alla continuità della carica dell’attuale Sindaco Trifoli. Infatti, la decisione del Tribunale è allo stato priva di efficacia esecutiva in forza dell’art. 22, comma 8, del D.Lgs. n. 150/2011 (“L’efficacia esecutiva dell’ordinanza pronunciata dal tribunale è sospesa in pendenza di appello”).
Peraltro è bene sottolineare come lo stesso Tribunale, nel prendere questa decisione, ha acclarato altresì l’illegittimità della delibera con cui il Comune di Riace, nella persona della stessa Spanò e del vicesindaco Giuseppe Gervasi, aveva invece concesso l’aspettativa a Trifoli dal suo impegno lavorativo proprio per ottemperare, invece, ai suoi impegni elettorali.
La vicenda circa l’ineleggibilità del Trifoli -lo ricordiamo- verte proprio sullo status professionale dello stesso, che è utilizzato dal Comune di Riace come LSU contrattualizzato con fondi a totale carico della Regione Calabria.
Un bel garbuglio che, ad oggi, continua a non avere soluzione.
Trifoli resta, quindi, alla guida del suo Comune e continua a portare avanti il suo impegno con gli elettori, in attesa di una nuova pagina processuale innanzi ai giudici di merito.

Queste le dichiarazioni del Sindaco Antonio Trifoli : Ho appreso da poco la decisione del Tribunale di Locri e resto sconcertato sulle motivazioni. Si vuole precludere il diritto all’ elettorato passivo a chi dopo 20 anni è ancora precario della pubblica amministrazione.

Un sacrosanto diritto sancito dalla nostra costituzione che viene cancellato con un colpo di spugna senza approfondire attentamente la vicenda tant’è che nel dispositivo si specifica che non esistono casi precedenti.

Spero col cuore che il mio caso faccia giurisprudenza, non per me, ma per le migliaia di colleghi che in tutti questi anni hanno visto negarsi tutti quelli che sono i principi essenziali della nostra Costituzione.

Un precario a 900 euro al mese e un condannato per gravi reati sono messi sullo stesso piano……..il governo e soprattutto il parlamento devono prendere atto che le regole del diritto in Italia sono quantomeno da rivedere…..

Ad oggi inoltre è stata negata dalla Prefettura e dal Ministero dell’Interno la possibilità di visionare le carte e soprattutto quello che ad oggi è “parere fantasma” che dichiara la mia presunta ineleggibilità.

Lr