Il “modello Riace” arriva al vaglio della Corte di Cassazione. Oggi, infatti, i giudici della seconda sezione penale decideranno sul contenuto dei ricorsi presentati dalla Procura generale di Reggio Calabria e della difesa dell’europarlamentare di Avs e sindaco di Riace Domenico Lucano, nell’ambito del procedimento penale seguito all’operazione “Xenia”. All’esito del secondo grado di giudizio, lo ricordiamo, la Corte d’appello di Reggio Calabria ha condannato a 18 mesi, con pena sospesa, Mimmo Lucano per un singolo episodio di falso. Una condanna che è stata impugnata dai difensori del sindaco-europarlamentare, avvocati Andrea Daqua e Giuliano Pisapia, che hanno proposto ricorso davanti ai giudici ermellini chiedendo il totale proscioglimento per il loro assistito.

Come riporta Rocco Muscari su gazzettadelsud.it, ha ricorso in Cassazione anche la Procura generale reggina con un articolato ricorso che riguarda sia Lucano sia altri 12 imputati.

Nel ricorso si chiede la riforma della decisione del secondo grado, sostenendo, in sintesi, che le intercettazioni contenute nell’inchiesta Xenia, condotta dalla Guardia di Finanza del Gruppo territoriale di Locri, siano utilizzabili sia contro Mimmo Lucano sia nei confronti degli imputati.