Il sentimento religioso nel Sud Italia è vivo, profondo, diffuso: nell’osservanza di certe consuetudini e di certi riti il popolo perpetua la profonda serietà delle sue credenze. Notevole, per es., la grandiosità di certe processioni, in cui i giovani fanno a gara, con ricche offerte di denaro, e doni alla chiesa, per sorreggere la pesante statua del santo, che viene condotta per il paese a suon di banda tra lo schioppettìo assordante dei mortaretti. Lungo il percorso vengono drappeggiati i balconi e le finestre con le più belle e sgargianti coperte, e, di tanto in tanto, la statua viene deposta su appositi tavolini rivestiti di tappeti serici, che qualche famiglia ha collocati presso la casa, per propiziarsi con doni il favore del santo o ringraziarlo di qualche grazia ricevuta.

In onore del Corpus Domini, si abbelliscono le facciate delle case esponendo, ai lati della strada in cui passa la Processione, i drappi migliori di cui si dispone. La preziosità maggiore o minore delle decorazioni dipende (soprattutto, tempo addietro, dipendeva) dal maggiore o minore benessere delle varie famiglie interessate, per cui ai tessuti preziosi (broccati, ecc.) facevano da contraltare altri di minor pregio (lenzuola e coperte di uso comune più presentabili).

(fonti: Enciclopedia Treccani)