Siamo costretti a ritornare sul riparto delle risorse del “Fondo speciale per l’eliminazione ed il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati”, Legge 9 gennaio 1989 n.13, art.10), operato dal Ministero delle infrastrutture, non per rispondere alla campagna strumentale e denigratoria nei confronti della azione amministrativa regionale, ma per dovere di verità e per il rispetto e la responsabilità verso i cittadini calabresi.

Ribadiamo tre semplici concetti:

1) La Regione Calabria, come la Regione Valle D’Aosta, non hanno beneficiato dei finanziamenti ministeriali per le barriere architettoniche destinate ai privati per gli anni 2013-2017 in quanto, contrariamente ad altre Regioni, aveva con propri fondi di bilancio (Legge regionale n. 31 del 30/12/2015, art. 3 comma 1 – importo €. 5.000.000,00) finanziato tutte le richieste pervenute al 31 dicembre 2017.

Il dettaglio dei contributi erogati dagli uffici in conformità alle norme, distinti per annualità, numero richieste, importo, è contenuto nella tabella sotto riportata:

ANNUALITA’     N. RICHIESTE LIQUIDATE              FONDI REGIONALI (L.R. 31- 30/12/15)

2012      201         €.         587.149,11

2013      335         €.         925.773,36

2014      298         €.         853.984,41

2015      225         €.         660.559,67

2016      178         €.         528.735,17

2017      266         €.         774.519,08

TOTALE                1503      €.      4.330.720,80

2) Nessuna richiesta di contributi, ammissibile ai sensi della legge, è rimasta inevasa al 31 dicembre 2017.   3) Il comportamento amministrativo della Regione ha avuto il plauso nella conferenza Stato-Regioni del 15 febbraio scorso, che non a caso ha deciso di consentire una premialità nel prossimo riparto dei fondi 2018-2019, con risorse aggiuntive per le regioni più virtuose, come appunto la Calabria e la Valle D’Aosta.

Questi i fatti.

Si tratta, quindi, non già di inadempienze, ma di sensibilità amministrativa che la Regione Calabria ha avuto nell’ anticipare risorse che lo Stato ritardava ad assegnare per soddisfare i legittimi bisogni di cittadini in condizioni di disagio. Dispiace che un’azione assolutamente virtuosa debba essere interpretata in maniera diametralmente opposta e contraria ed essere presentata in maniera completamente distorta ai calabresi.

f.d.