Una cerimonia si è svolta al cimitero di Armo in occasione della Giornata della memoria per le vittime delle migrazioni, istituita nel 2016 dall’Amministrazione comunale per ricordare l’arrivo al porto di Reggio Calabria del pattugliatore Vega, con a bordo 45 salme di migranti recuperate in mare. Le vittime trovarono sepoltura nel cimitero di Armo, ribattezzato “Cimitero dei Migranti”, uno dei primi in Europa dedicati alla memoria di chi ha perso la vita nei viaggi della speranza.
Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, il vicesindaco Paolo Brunetti, i volontari della Caritas diocesana con Bruna Mangiola, tanti cittadini di Armo che si prendono cura del cimitero tutto l’anno, e, come sempre, il volontario internazionale Martin Kolek, che recuperò in mare alcune delle salme dei migranti poi trasportati della nave Vega e riportò a terra i corpi di due bambini vittime del naufragio. La cerimonia ha incluso un momento di preghiera e raccoglimento, curato da don Nino Russo.
“Per la nostra città, da ormai nove anni, il 3 giugno non è una giornata come le altre – ha dichiarato Falcomatà – una giornata che abbiamo voluto istituzionalizzare perché deve essere un momento di ricordo, un’occasione per onorare le vittime di quel naufragio. Ma deve essere anche uno stimolo a continuare a fare sempre meglio e di più, perché rispetto a quella situazione i problemi non sono risolti. Le sofferenze si acuiscono e i conflitti sono ancora maggiori. Ma questo luogo è la dimostrazione di quanto la nostra città abbia imparato a sentire su di sé le sofferenze degli altri e a dare testimonianza civile anche delle parole del Vangelo: accogliere gli stranieri, non farli sentire estranei, e tradurre in impegno civile le parole di chi, da sempre, ha operato nella nostra città a favore degli ultimi, per costruire una comunità in cui nessuno resti indietro”.
“Siamo orgogliosi di ciò che Armo è diventata – ha detto ancora il sindaco – e di quanto la nostra città sta facendo. È anche un modo per ringraziare chi, in quegli anni, ha dato una mano, contribuendo alla creazione di un legame unico con la nostra città, come il nostro Martin”.
Dal 2022, l’area del cimitero è stata ulteriormente valorizzata grazie all’opera realizzata da Caritas Italiana e donata alla comunità: uno spazio pensato per accogliere non solo le salme dei migranti, ma anche quelle di persone povere e sole, diventando così un monumento vivente alla fraternità e alla giustizia sociale.

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